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Pallonate

Kolarov, Pelé e Mark Lenders

Cosa accomuna Aleksander Kolarov, Pelé e Mark Lenders? Leggete questo articolo fino alla fine e lo scoprirete…

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Kolarov, Pelé e Mark Lenders

Cosa accomuna Aleksander Kolarov, Pelé e Mark Lenders? Leggete questo articolo fino alla fine e lo scoprirete…

Potenza devastante 

Sarà cresciuto anche lui guardando Holly e Benji in TV e magari, chissà, si sarà ispirato a Mark Lenders, famoso per la proverbiale potenza dei suoi tiri della Tigre:

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Aleksander Kolarov calcia in porta con una forza devastante, che ricorda i siluri scagliati dal centravanti nipponico, protagonista del celebre manga di Yoichi Takahashi! 

Dita rotte e polsi slogati

Se il Tiro della Tigre era capace di slogare i polsi dei portieri avversari, anche le mine di Kolarov su punizione possono far male a chi si frappone tra il pallone e la porta:

per informazioni chiedere al malcapitato Sebastiano Siviglia, che ai tempi della Lazio, si fratturò tre dita dopo esser stato colpito da un missile scagliato dall’esterno serbo in allenamento! 

Neo Tiger Shot

Se Kolarov ruppe tre dita all’allora compagno Siviglia, Mark Lenders fratturò la mano al portiere della Nazionale italiana giovanile, Dario Belli, sfoderando il suo Nuovo Tiro della Tigre nella gara d’apertura dei Mondiali Under 15 in Francia!

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Un autentico bolide, che l’estremo difensore azzurro provò coraggiosamente a respingere, sacrificando la propria incolumità!

Palla di cannone

Se opporsi alle cannonate di Kolarov e Lenders significa rimetterci un osso, anche provare a parare un rigore a Pelé era impresa altrettanto dolorosa, parola di Sylvester Stallone, che, sul set di ‘Fuga per la vittoria’, sperimentò a proprie spese la potenza del destro di O Rey:

È stato uno dei momenti più bassi della mia vita, mi ha massacrato. Ho ancora un dito rotto per aver provato a parare un rigore di Pelè!

Si è messo un paio di scarpe della Seconda Guerra Mondiale, di quelle con la punta d’acciaio, e il pallone era come una palla di cannone, era due volte più pesante e più duro di quelli che si usano oggi”.

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Reti sfondate e finestre rotte

Pensava fosse una passeggiata fronteggiare Pelé, ma Sylvester Stallone dovette ricredersi di fronte alle cannonate del fuoriclasse brasiliano, capace di sfondare la rete e rompere una finestra con uno dei suoi formidabili tiri:

Mi aveva detto che avrebbe tirato e io ho pensato ‘è calcio, è facile, che c’è di complicato?’.

Quindi si avvicina per calciare un rigore e mi dice esattamente dove lo avrebbe calciato.

Quindi io mi sono messo lì, ma il pallone mi è sfrecciato accanto senza che io potessi muovermi. L’ha messa esattamente dove aveva detto che l’avrebbe piazzata.

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E poi lo ha fatto di nuovo, con una forza tale per cui il pallone ha rotto il retro della rete e ha rotto una delle finestre della caserma in cui stavamo girando il film.

E io ho pensato ‘ma mi state prendendo in giro?’. Ho conosciuto un nuovo tipo di rispetto”.

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