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Pallonate

Sergenti di ferro: o righi dritto o sei fuori!

Con loro non si sgarra, altrimenti ti sbattono in tribuna a il campo lo vedi col binocolo!

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Come definireste Antonio Conte ed Alex Ferguson? Allenatori? No, sergenti di ferro!

1) Antonio Conte

Si dice che Antonio Conte sia più bravo come motivatore che come allenatore per quell’innata capacità di entrare nella testa dei suoi calciatori, tirando fuori il massimo da ognuno di loro… Prendete ad esempio il derby di ritorno della scorsa stagione: con l’Inter sotto di due gol all’intervallo, il tecnico salentino si limita a far leva sull’orgoglio ferito dei suoi, dando in là alla rimonta nerazzurra:

Quanti gol avete ancora intenzione di prendere?

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2) Alex Ferguson

Alex Ferguson non è tipo da mandarle a dire, nello spogliatoio comandava lui e chi non rispettava le sue regole rischiava grosso, per informazioni chiedere a David Beckham:

Dopo la sconfitta in Fa Cup contro l’Arsenal nel 2003, rimproverai Beckham negli spogliatoi per il suo scarso impegno e lui, come al solito in quel periodo, rispose sprezzante alle mie critiche. Era un po’ distante da me e fra di noi c’erano in terra degli scarpini. Io mi avvicinai a lui e nel farlo diedi un calcio a uno scarpino che finì sul suo volto, proprio vicino al suo occhio”.

3) Jurgen Klopp

Sembra un tipo simpatico Jurgen Klopp, la sua risata è contagiosa, ma chi lo ha visto arrabbiato nello spogliatoio lo descrive come il tipico duro: ecco perché i suoi giocatori hanno paura di lui… A svelare i due volti del tecnico tedesco è Robert Lewandowski, tra i sui pupilli ai tempi del Borussia Dortmund… Il centravanti del Bayern vede Klopp come un padre, ma se perde le staffe allora sono guai:

Klopp ha due facce. Si vede che per i suoi giocatori è un po’ come un padre, ma ha anche una parte di sè che è quella dell’allenatore, del gestore di uomini. È capace di dirti qualsiasi cosa. E non parlo di cose buone, ma di cose brutte…

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4) Fabio Capello

Fabio Capello non guarda in faccia a nessuno: l’ex tecnico di Milan e Real trattava tutti allo stesso modo, campioni affermati e giovani talenti, senza distinzioni… Lo sa bene Claudio Panucci, che ricorda ancora oggi gli urlacci dell’allora allenatore della Roma, furioso per il rifiuto opposto dal terzino al suo ordine di scaldarsi per entrare in campo!

5) Marcello Lippi

I toscani, si sa, hanno spesso un brutto carattere: non fa eccezione Marcello Lippi, che ai suoi calciatori non le mandava a dire… Ne sa qualcosa Bobo Vieri, che con Lippi, ai tempi della Juve, arrivò alle mani:

È stato un incontro di boxe, ci siamo presi un po’, durante l’anno. C’è stato uno scambio di opinioni abbastanza forte. Durante uno Juventus-Atalanta, io ero entrato al 40′ e, dopo cinque minuti, finì il primo tempo. Lui mi disse qualcosa negli spogliatoi ed io gli risposi. Furono bravi i miei compagni a separarci. Forse, è stata quella la scintilla che ci ha fatto conoscere. Siamo entrambi toscani e ci piace dire le cose in faccia”. 

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