#SaveDonnarumma: perché l’amore per la maglia si pretende solo da Gigio? Anche Ibra e Pogba avrebbero potuto dire no!

La domanda è legittima: perché la fedeltà e l’amore per la maglia si pretende soltanto da Donnarumma? Comprendiamo il sentimento dei tifosi milanisti, traditi dal gran rifiuto di un ragazzo che avevano eletto a loro idolo e immaginavano già come futura bandiera rossonera, ma è doveroso sottolineare che Gigio, a onor del vero, non aveva mai espresso il desiderio di diventarlo.

Nel calcio di oggi, del resto, non c’è più posto per le bandiere, retaggio d’un tempo che fu e che, purtroppo per i nostalgici, non tornerà. Quei dollari che a Donnarumma sono piovuti addosso dagli spalti del’Adruv Stadium di Olomuc, sono gli stessi che Zlatan Ibrahimovic non volle o non seppe rifiutare nel momento in cui decise di lasciare il Milan per trasferirsi al PSG.

Vero è che Ibra fu messo sul mercato da Galliani, mentre Gigio invece aveva appena ricevuto un’eccellente offerta di rinnovo, ma altrettanto vero è che in un calcio in cui la volontà del giocatore conta più d’ogni altra cosa, un’eventuale volontà dello svedese di restare in rossonero non sarebbe certo rimasta inascoltata.

E allora perché Dollarumma e non anche DollarIbra? Perché Gigio viene additato come vile mercenario, mentre Zlatan viene ancora oggi rimpianto dai tifosi rossoneri, anziché essere condannato pure lui alla damnatio memoriae? E che dire di Pogba, fresco di rinnovo con la Juve e spinto a un clamoroso ritorno allo United dal solito Raiola appena qualche mese più tardi? Di lui non si è parlato come di un traditore, ma lo si è fatto passare come una straordinaria plusvalenza che ha permesso a Marotta di portare Higuain in bianconero! Evidentemente la fedeltà si pretende soltanto da Donnarumma…