News
Milan-Cagliari vista dai Non Evoluti: per Niang è arrivato…il bivio!
Published
8 anni agoon
By
RedazionePrima sfida di questo 2017 per i ragazzi di Montella freschi vincitori della Supercoppa Italiana ai danni della Juventus. I rossoneri affrontano a San Siro il Cagliari in una partita determinante più per la classifica del Diavolo che non per gli obiettivi salvezza della compagine sarda.
Il campionato di Serie A in questa stagione non sembra avere molto da raccontare in chiave salvezza, a meno di improbabili inversioni di marcia di Palermo, Crotone e Pescara sembra ormai segnata la sorte di queste tre squadre tanto da permettere di poter ipotizzare una quota salvezza relativamente bassa, al contrario non esiste nulla di assolutamente scontato per quanto concerne la lotta per un piazzamento in una delle due competizioni europee per la prossima stagione. No, non è intenzione di chi scrive sottovalutare la squadra di Rastelli e le motivazioni che i rossoblu avranno certamente in vista della gara di Domenica, è piuttosto un invito ad una reale consapevolezza su quelli che devono essere oggi gli obiettivi di un Milan uscito dalla spirale negativa delle ultime stagioni, sugli obiettivi di un Milan che non può e non deve permettersi di fallire turni di campionato potenzialmente favorevoli affrontando queste partite con l’atteggiamento più corretto.
La vittoria in Supercoppa potrebbe di fatto rappresentare uno spartiacque per questo gruppo giovane e con grande potenzialità. Per quasi tutti i componenti della rosa si è trattato del primo trofeo ufficiale, uno step fondamentale nell’acquisizione di quella componente che il mercato non può offrirti, ovvero una mentalità vincente e la consapevolezza dei propri mezzi.
Di certo quella di Domenica si preannuncia come una gara con ogni probabilità molto divertente, numeri alla mano il Cagliari può contare sul migliore attacco della “parte destra” della classifica, ventisette reti realizzate esattamente quante il Milan, nota negativa per i sardi resta il pacchetto arretrato, con quarantadue gol subiti la compagine di Rastelli è il fanalino di coda della Serie A, peggior difesa per distacco anche al cospetto delle tre candidate alla retrocessione.
Storiar, Isla , Alves, Salamon, Capuano; Dessena, Tachtsidis, Munari; Joao Pedro; Farias, Borriello. Sarà questo, con ogni probabilità, gli undici interpreti del 4-3-1-2 di Rastelli a San Siro.
Risponde Montella con il suo 4-3-3 che vedrà Donnarumma fra i pali, la difesa con da destra a sinistra, Abate, Paletta, Romagnoli e De Sciglio, Kucka, Locatelli e Bonaventura a centrocampo ed il tridente offensivo con Suso, Bacca e Niang. Lecito tuttavia aspettarsi delle sorprese per quanto riguarda la formazione di partenza scelta da Vincenzo Montella, Antonelli potrebbe scalzare De Sciglio nel ruolo di terzino sinistro, attenzione inoltre a Pasalic, l’uomo del rigore decisivo, spesso utilizzato dal primo minuto di gioco nell’ultimo periodo. Nel tridente offensivo è Suso l’unico vero intoccabile, corretto puntare su Bacca in una partita del genere contro una difesa che arriverà inevitabilmente a concedere qualcosa ai rossoneri. Lecito attendersi delle risposte concrete da Niang, al ritorno da titolare dopo un periodo certamente tutt’altro che positivo. Niang è a un bivio della sua giovane carriera, non si possono liquidare certe sue performance fuori dal campo come semplici ragazzate, sin dal suo arrivo ha più di una volta messo in serio imbarazzo la società, determinati stipendi comportano responsabilità di un certo tipo, Niang deve comprendere fino in fondo la dimensione del suo essere non solo un atleta professionista ma anche un personaggio pubblico, ovvio, nessuno chiede ad un ragazzo poco più che ventenne di vivere alla stregua di un eremita, ma è necessario impari a darsi dei limiti, che sappia capire quando qualcosa diventa eccessivo o addirittura possa arrivare a minare la sua serenità e di conseguenza la capacità di poter dare, a livello mentale, il 100% delle proprie risorse a quella che è la sua professione. Il Niang delle ultime settimane non era certo indietro sotto l’aspetto fisico, era un calciatore distratto da altro, da situazioni personali, poi venute a galla, che lui stesso ha creato frequentando determinate persone. Niang è un giocatore dal grande potenziale, ma deve capire lui stesso cosa vuole per il proprio presente e futuro. essere un giocatore importante per un grande club o avere una modesta carriera e vivacchiare con i propri guadagni senza mai lasciare un segno concreto.
Per il bene suo, ma anche del Milan nel caso dovesse restare in rossonero, è auspicabile che questo ragazzo sappia maturare alla svelta e prenda reale consapevolezza di quelli che potrebbero essere le sue reali potenzialità. Milan-Cagliari può essere un’ennesima chiave di volta di questa stagione sin qui in linea con i programmi del club, leggasi il ritorno in Europa, una chiave di volta non solo per la squadra ma, all’indomani della vittoria in Supercoppa, anche per molti singoli giocatori più che mai bisognosi di dare conferme ai all’allenatore, ai tifosi rossoneri, e, cosa più importante, a loro stessi.
Matteo Carminati
You may like
Alexi Lalas, un americano (con la chitarra) a Padova…
La storia di Roger Milla, l’eterno Leone Indomabile
VIDEO – JACOBONE a CTV: “Tante critiche a Gattuso, ma al 90′ ha sempre ragione lui!”
Jacobone sul caso Donnarumma: “Il silenzio rende Gigio complice di Raiola. Cessione? Inevitabile, a meno che…”
Quando Gattuso bocciava Inzaghi: “Scelta affrettata”
VIDEO – Jacobone: “Tra Suso e Dybala mi tengo Suso! Inter 2^ in classifica ‘part time’…”