Amarcord
20 Febbraio 2015, la Juve soffre ma alla fine vince: ci vuole un’invenzione di Pirlo per battere una bella Atalanta
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8 anni agoon
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RedazioneJUVENTUS-ATALANTA 2-1 (Migliaccio, Llorente, Pirlo)
Si dice che le grandi squadre, per essere tali, debbano saper soffrire e la Juventus è una grande squadra, perché riesce ad avere la meglio su un’Atalanta da battaglia in una di quelle serate che nascono male e rischiano di finire peggio. La squadra di Allegri, a quattro giorni dal grande appuntamento europeo col Borussia Dortmund, non può certamente dormire, morbidamente adagiata su sette guanciali, ma dimostra che col carattere e lo spirito di sacrificio si può sopperire a una condizione fisica precaria.
Quel che più preoccupa però è l’approccio mentale dei bianconeri a certi impegni, forse inconsciamente sottovalutati , e rivelatisi poi sul campo delle vere e proprie odissee. Sbagliato è stato l’approccio alla trasferta di Cesena, sbagliato è stato l’approccio alla gara interna contro la Dea.
La formazione di Colantuono, incerottata e rabberciata alla buona, lascia intendere fin dall’inizio di non essere venuta allo Stadium per recitare il ruolo dell’inerme sparring partner di una Juve, che per la seconda volta consecutiva dopo Cesena, va in svantaggio e annaspa, prima di ribaltare a proprio favore una situazione delicata.
Ci vogliono un tocco in mischia di Llorente è un siluro di Pirlo da distanza siderale per piegarela resistenza di un avversario orgoglioso, che ci prova fino all’ultimo. Ma la Juve è una grande squadra proprio perché sa soffrire e alla fine vincere.
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