Amarcord
John Charles: il Gigante Buono che prese a schiaffi Sivori
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8 anni agoon
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RedazioneDi lui, Farfallino Borel disse: “Sono oltre trent’anni che seguo il gioco del calcio e posso dire che mai nessun atleta mi ha impressionato nel gioco di testa, come Charles. È senz’altro favorito dalla statura, ma sa contemporaneamente saltare e colpire, con una precisione mai vista fino a quel momento. Nel gioco di testa è completo, sa effettuare il tiro diretto in porta con precisione e potenza e, nel medesimo tempo, sa effettuare il passaggio breve e preciso, per mettere il compagno nelle condizioni migliori per giocare la palla“.
Era un colosso, John Charles, una quercia di un metro e ottantatre centimetri di altezza per ottanta chilogrammi di peso, impossibile da abbatere per qualunque avversario. Neanche i legni della porta riuscivano a metterlo al tappeto: quella volta che il centravanti gallese diede una tremenda testata al palo, a tremare per il resto della partita fu quest’ultimo, mentre lui si rialzò subito senza conseguenze. Era un gigante, “Long John”, un gigante buono, talmente buono da non reagire neanche di fronte al morso di un avversario cannibale, che gli lasciò impresso il segno dei denti aguzzi e affilati sulla spalla. Nel mezzo di una partita in cui John era stato bersagliato di falli, preso a calci e a spintoni, non reagì mai, ma chiese a Boniperti di difenderlo: “Boni, fai tu qualcosa, difendimi: io non ne sono capace!“. Era quasi impossibile riuscire nell’impresa di far perdere la pazienza a Charles, quasi, perchè Sivori, invece, vi riuscì, esasperandolo al punto di portarlo a rifilargli uno schiaffo che “El Cabezòn” incassò in silenzio.
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