Faceva il pescivendolo, guiderà l’attacco del Milan…

Dal sollevare verso il cielo una cassa di pesce, pronta per essere caricata nei container, all‘Europa League appena vinta con il Siviglia, il passo è breve. Almeno se ti chiami Carlos Bacca, bomber colombiano due volte campione nel secondo trofeo continentale con la maglia degli andalusi e oggi nuovo acquisto del Milan di Sinisa Mihajlovic. 



Già perchè Bacca, nato nel 1987 nella provincia colombiana di Baranquilla, prima di potersi dedicare completamente al calcio ha dovuto -per necessità- svolgere tutta una serie di altre mansioni che con il pallone rotolante hanno davvero poco a che fare. Basti pensare che fino al 2009, allora 22enne, Carlos alternava i duri allenamenti del Junior de Barranquilla con la consegna del pescato per l’azienda di famiglia.



Un’alternanza calcio-lavoro che lo ha portato, nel tempo, anche ad accettare altre occupazioni: lo si vedeva infatti, in quegli anni, aggirarsi per gli autobus di Baranquilla intento a controllare i biglietti dei viaggiatori, ignari che di lì a poco quel modesto controllore sarebbe diventato uno dei bomber più forti (e più pagati) della storia calcistica della Colombia.



Una serie di sacrifici che -uniti ad un incrollabile fede in Dio– hanno aiutato Bacca a coronare il suo sogno: nel 2011 il Club Brugges lo portò in Europa e -dopo una stagione così così- furono valanghe di gol. Sia in Belgio che a Siviglia, dove è proseguita la sua carriera prima dell’approdo in rossonero. 



Religiosissimo, Bacca è solito ringraziare Dio dopo ogni rete messa a segno. “Credo in Dio e lo amo con tutto il mio cuore. Lui mi ha dato le qualità per giocare a calcio e per questo ogni volta che segno alzo le braccia al cielo. Quando iniziai la mia carriera, ho avuto qualche incidente che poteva farmi smettere di giocare. Ho commesso gravi errori. Dio, però, mi ha mostrato la strada. Mi è costato tanto arrivare fin qui, ma ne è valsa la pena. Ho lottato sempre per essere un buon calciatore”, le sue parole.