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Quando la Grande Inter comprò Beckenbauer ed Eusebio (insieme)
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9 anni agoon
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RedazioneQuando il Kaiser Franz Beckenbauer e la Pantera Nera Eusebio firmarono per l’Inter, nel 1966, i nerazzurri erano già i re del calcio mondiale. La squadra guidata da Helenio Herrera aveva vinto negli ultimi tre anni tre scudetti, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali, ed era il punto di riferimento indiscusso del calcio europeo e mondiale.
A seguito della cocente eliminazione in semifinale di coppa nel 1966 ad opera del Real Madrid, il presidente dei nerazzurri Angelo Moratti, coadiuvato dal direttore sportivo Italo Allodi, dopo aver tentato invano di acquistare niente meno che Pelé, pensò di rafforzare la rosa con un promettente difensore allora semisconosciuto in Italia come Beckenbauer, e con un fuoriclasse affermato del calibro di Eusebio, che proprio quella stagione si laureò capocannoniere della Coppa dei Campioni per il secondo anno consecutivo.
Il Biscione centrò entrambi gli obiettivi, come testimoniarono anni dopo le due leggende del calcio tedesco e portoghese: “Avevo firmato un precontratto con l’Inter. Avrei guadagnato una cifra incredibile. La ricordo ancora: 900 mila marchi tedeschi. Offerte del genere, all’epoca, potevano arrivare solo dall’Italia. L’Inter era una squadra leggendaria. C’erano giocatori come Facchetti e Mazzola, e in panchina c’era un totem come Herrera, con cui avevo parlato più volte e che mi convinse a lasciare il Bayern Monaco. All’epoca noi giocavamo al “Grünwalder Straße Stadion”, che aveva una capienza di circa 12.000 spettatori, loro invece a San Siro…”, confermò Beckenbauer in una intervista alla Bild.
La Pantera Nera ricordò così la trattativa: “Avevo 24 anni e la prospettiva di un’ esperienza in Italia mi affascinava e mi onorava. Mi recai a Milano con mia moglie per incontrare Angelo Moratti e firmare un contratto triennale. Il prezzo? Cinquecento milioni, mi pare. Metà al Benfica e metà a me. Ero raggiante, stavo per coronare un sogno”.
Lo stesso Allodi, in un’intervista del 1997, raccontò come si erano svolte le trattative: “Avevo in pugno Eusebio e Beckenbauer. Un giorno il fenomenale portoghese venne in Italia, a Venezia, per sciogliere un voto a San Marco. Lo incontrai e lo portai a Milano, nell’ufficio di Angelo Moratti. Stretta di mano e dichiarazione di Eusebio: “Presidente, se lascio Lisbona, lo faccio solo per l’Inter”. Un’estate catturai Beckenbauer. Era in vacanza sull’Adriatico e lo convinsi a trasferirsi all’Inter”.
Pak Doo-Ik e la Corea del Nord rovinarono tutto. L’Italia venne eliminata in maniera vergognosa dai Mondiali, e la Federazione reagì chiudendo le frontiere ed annullando tutti gli acquisti dall’estero. Finì così il sogno dell’Inter invincibile: nella stagione successiva i nerazzurri persero la finale di Coppa contro il Celtic e lo scudetto all’ultima giornata, un doppio colpo che decretò la fine degli anni d’oro del club meneghino.
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