Amarcord
Campioni & Carriera – Sir Bobby Charlton, la leggenda dei Red Devils
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9 anni agoon
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Redazione“Qualcuno ha detto che noi calciatori siamo schiavi del calcio. Beh, se questa è la schiavitù, condannatemi a vita”
Bobby Charlton
Carriera
1956-1973: Manchester United, 752 presenze e 249 gol
1974-1975: Preston North Ends, 38 presenze e 8 gol
Inghilterra (1958-1970): 106 presenze, 49 gol
Palmarés:
1 Coppa del Mondo (1966)
3 Campionati inglesi (1957 ,1965, 1967)
1 Coppa dei Campioni (1968)
1 FA Cup (1963)
1 Pallone d’Oro (66)
Sopravvisse a un disastro aereo e conquistò il mondo 8 anni dopo. Sir Bobby Charlton è una leggenda del calcio inglese, e soprattutto l’icona per antonomasia del Manchester United, la bandiera che ha dedicato la carriera al club, condividendo i momenti più gloriosi e quelli più drammatici.
Ultimo di una dinastia di grandi calciatori, Charlton fin da ragazzo aveva sviluppato una notevole ecletticità e spiccate doti offensive. Nelle rinomate squadre giovanili dello United guidato da Matt Busby, fucine di talenti, si fece largo giocando prima come centrocampista sinistro, poi come ala destra, infine come attaccante arretrato. Aveva la capacità di trovare il gol con facilità partendo da lontano, e ne avrebbe fatti molti nella sua carriera, alcuni memorabili. Una classe fuori dal comune, elegante nei movimenti, giocava sempre a testa alta, cercando il passaggio o provando l’azione personale che spesso concludeva con il suo magnifico tiro. Un punto di riferimento per i compagni sia dentro che fuori dal campo: in poche parole il leader carismatico di un gruppo fortissimo.
Nel Manchester dei “Busby Babes” il giovane Bobby ebbe una partenza folgorante, segnando 10 reti in 14 apparizioni nella stagione che portò lo United al titolo (56-57). L’anno successivo guidò una squadra di promettenti stelle in un testa a testa con i Wolves in campionato e ad una irresistibile ascesa in Coppa dei Campioni. Una escalation spezzata il 6 febbraio 1958, quando l’aereo dei Red Devils, di scalo a Monaco di Baviera dopo una gara di coppa in Jugoslavia, si schiantò al suolo pochi secondi dopo il decollo. Lo strazio fu immane: morirono otto giocatori, tra cui stelle di prima grandezza come Edwards e Taylor, e lo stesso Charlton si ferì gravemente.
Dopo il disastro Matt Busby ricostruì il Manchester United intorno a Bobby, e dal 1962, con gli innesti di due astri del calibro di Best e Law, l’Old Trafford tornò a sorridere: una FA Cup nel 1963, due scudetti nel 1965 e nel 1967, e poi l’apogeo con la Coppa dei Campioni del 1968, conquistata superando in finale il fortissimo Benfica di Eusebio dopo un 4-1 scolpito dalla doppietta di Charlton e dai gol di Best e Kidd.
In parallelo, la luminosa carriera in Nazionale consacrò Charlton come il più grande calciatore inglese di tutti i tempi. Nei Mondiali disputati in casa nel 1966 l’Inghilterra di Alf Ramsey, composta da campioni come Banks, Charlton, Moore e Hurst, fu travolgente: fino alle semifinali non subì reti, e Charlton andò in gol contro il Messico.
In semifinale il futuro Sir Bobby eliminò il Portogallo praticamente da solo con una doppietta. L’ultimo ostacolo era la Germania, battuta per 4-2 nella finale che sarebbe rimasta nella storia per il “gol fantasma” di Hurst nei tempi supplementari. Ma a rubare gli occhi durante la partita fu soprattutto iI duello tra i due fuoriclasse Charlton e Beckenbauer, allora giovane terzino incaricato di marcare a uomo il capitano della Nazionale albionica. “L’Inghilterra ci sconfisse nel 1966 perché Bobby Charlton era un po’ meglio di me”, ammise anni più tardi lo stesso Kaiser Franz. Charlton, nominato baronetto dopo il trionfo, coronò il suo 1966 da incorniciare vincendo il Pallone d’Oro a fine anno.
Per lui vi fu ancora la soddisfazione di guidare la nazionale inglese a 33 anni ai Mondiali del 70, dove però Beckenbauer si prese la sua rivincita nei quarti di finale. Bobby lasciò nel 1973 il Manchester United per una breve esperienza da allenatore-giocatore al Preston North End, e chiuse definitivamente la carriera nel 1975.
Superato da Ryan Giggs nella classifica all-time delle presenze nei Red Devils (963 quelle del gallese contro le sue 752), Charlton detiene ancora il record assoluto di reti, 249.
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