Quanto ci sei mancato…

Doveva essere la sua stagione, quella della definitva consacrazione. E, invece, ancora una volta un destino beffardo e spesso malevolo ha frenato l’esplosione di Stephan El Shaarawy, costringendo il giovane italo-egiziano ad un altro anno di calvario, passato più in infermeria che sui campi da calcio.



E infatti per ripescare l’ultima presenza da titolare del Faraone bisogna risalire il calendario rossonero e andare a ritroso fino al 24 gennaio scorso, stadio Olimpico contro la Lazio. L’inizio della fine della stagione del numero 92 rossonero che -infortunatosi al metatarso- è poi rientrato il 17 maggio scorso a Reggio Emilia contro il Sassuolo per gli ultimi 6′ di gara.



Destanto peraltro buona impressione, poi confermata -eccome- dalla splendida doppietta messa a segno contro il Toro nell’ultimo appuntamento casalingo della stagione. Ed è davvero un peccato se si pensa a quanto il Faraone avrebbe fatto comodo a Pippo Inzaghi, che proprio per lui aveva scelto il 4-3-3 come modulo base e che su di lui puntava dichiaratamente per la rincorsa ad un piazzamento europeo. 



E, invece, al Milan di Pippo sono mancati terribilmente i suoi gol (l’ultimo risaliva al novembre scorso a Marassi contro la Samp, ossia poco meno di 200 giorni fa) e le sue accelerazioni in fascia, letteralmente devastanti nel match contro i granata. 



Una gara, quella contro il Toro, che ha rinfrancato l’autostima del giocatore permettendogli -finalmente- di vedere la luce in fondo ad un tunnel che sembrava infinito, vista anche la fragilità fisica ed emotiva del ragazzo. Che però adesso va ‘coccolato’ a dovere e protetto da qualsiasi sirena di mercato: se si vuole ricostuire un Milan vincente, è chiaro che Stephan è uno dei pochi giocatori imprescindibili. A prescindere da chi siederà sulla panchina rossonera nella prossima stagione…