Altro che ‘anno del Faraone’: la maledizione continua!

E pensare che il 2015 sarebbe dovuto essere il suo anno. Nelle intenzioni della società, nelle dichiarazioni di Inzaghi e nelle speranze dei tifosi. E, invece, ancora una volta Stephan El Shaarawy ha dovuto rimandare il suo personalissimo appuntamento con il destino e con la tanto sospirata consacrazione. 



Colpa degli infortuni (non ultimo la frattura del quinto metatarso del piede destro), ma non solo. Perchè dietro la crisi del Faraone c’è in realtà tutta la fragilità (e l’insicurezza) di un ragazzo che -a 22 anni- ha già provato sulla sua pelle tutto il bello e il brutto del mestiere del calciatore: dall’altare dei primi mesi rossoneri (era fine 2013), alla polvere degli ultimi mesi e dei tanti (troppi) infortuni, che hanno minato la fiducia del numero 92 rossonero. 



Che già ha dimostrato più volte in passato di non essere esattamente in grado di gestire al meglio la propria condizione nella rosa, sia a livello di concorrenza (ricordate l’arrivo di Balotelli che, di fatto, eclissò la buona stella di El Shaa), che a livello di fiducia nei propri mezzi. 



Ecco perchè -scrive Tuttosport– i rossoneri potrebbero anche decidere di lasciar partire il giocatore a fine stagione nel caso arrivasse un’offerta estremamente convincente. E, in effetti, le pretendenti non mancano, se è vero che Arsenal e Borussia Dortmund farebbero ancora carte false (si parla di offerte sull’ordine dei 15 milioni, cifre altissime per un giocatore infortunato) pur di accaparrarsi il talento del numero 92, che forse -lontano da Milanello- potrebbe trovare quella consacrazione continuamente posticipata negli ultimi anni.



Una soluzione, quella della cessione, che forse deluderebbe i tifosi, più che mai ansiosi di veder esplodere il talento dell’italo-egiziano con indosso la maglia rossonera, ma che sembra ormai inevitabile, se è vero che questo Milan -oggi più che mai- non può permettersi di aspettare l’affermazione dei suoi giovani.