Milan, e se fosse l’ora di Suso?

All’appello manca solo lui: Jesús Joaquín Fernández Sáez de la Torre, in arte Suso. E’ lui l’oggetto misterioso prelevato lo scorso gennaio dal Liverpool per circa un milione di euro a fronte dell’accordo già preso con i rossoneri per un trasferimento a giugno a parametro zero.



E tanto valeva aspettare, ha già detto qualcuno, visti gli appena 11 minuti concessi da Pippo Inzaghi al giovane talento spagnolo che ha subito esordito in Coppa Italia contro la Lazio a poche ore dal suo approdo a Milanello per poi sparire dai radar per lungo tempo.



Era infatti il 29 gennaio quando Suso ha giocato i suoi primi (e finora ultimi) minuti con indosso la casacca rossonera. poi più nulla, solo il silenzio generale imposto dalla crisi di risultati (e di identità) che ha inghiottito la squadra e Pippo Inzaghi.

Fino ad oggi, quando il tecnico piacentino ha provato -in vista della gara di Firenze contro i viola– un inedito centrocampo a tre con Van Ginkel in cabina di regia e alle mezzali Jack Bonaventura e appunto Suso. 



Il che potrebbe significare che lo spagnolo avrà finalmente una chance per provare a dimostrare quel talento emerso nelle nazionali giovanili spagnole e poi soffocato dalla spietata concorrenza di Liverpool.



Del resto, il Milan attuale non riesce a macinare gioco né a costruire palle gol: tanto vale allora affidarsi, per una volta, ad un giovane talento voglioso di emergere e di farsi notare. Per intenderci, tutta la vita Suso piuttosto che qualche scarto arrivato da chissà quale grande squadra per ritardare l’età pensionabile.



E allora non ci resta da sperare che – a Firenze- Pippo trovi quel coraggio di osare che non ha avuto in molte altre occasioni, quando ha preferito affidarsi ad un logoro ‘usato sicuro’, piuttosto che al ‘nuovo che avanza’. E prima di bollare Suso come un ‘bidone’ come molti hanno già -incautamente- fatto, noi preferiamo -quantomeno- vederlo all’opera. 



Per i giudizi ci sarà tempo, dopo. Ora l’importante è tornare a giocare a calcio: Inzaghi lo sa e, pur di salvare la sua panchina traballante, potrebbe provarle davvero tutte…