Pagelle Inter
Juve, alla ricerca del senso di un mercato che un senso non ce l’ha: Marotta dimostra una volta di più di non avere le idee chiare!
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10 anni agoon
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RedazioneMentre sul web impazzano le parodie della trattativa Galliani-Destro, con l’amministratore delegato rossonero raffigurato come un venditore di aspirapolveri porta a porta che cerca di convincere la sciura di turno ad aprirgli la porta e a lasciarlo entrare in casa, c’è un Beppe Marotta impegnato a dare un senso, o almeno a provarci, al mercato della Juventus.
Parafrasando Vasco, sarebbe più che legittimo, da parte dei tifosi bianconeri, voler trovare un senso a questo mercato, anche se questo mercato un senso non ce l’ha. Il senso delle strategie marottiane, sempre che Marotta abbia mai avuto in mente una qualche strategia, s’ è perso per strada col passare dei giorni.
A inizio mercato l’obiettivo dichiarato della Juve è un trequartista, Marotta contatta il Galatasaray per Sneijder, ma pretende di avero gratis e la risposta dei turchi, strano ma vero, è un no secco, con tanti saluti. Ma Beppe non si abbatte, se una porta si è chiusa si aprirà un portone e allora va a bussare al portone del Borussia Dortmund per Mkhitaryan, ma i tedeschi il portone glielo sbattono sul muso. Niente paura, un dirigente scafato e brillante come Marotta avrà di sicuro un piano C!
E invece no, Beppe non sa più dove andare a parare e suggerisce ad Allegri di continuare ad arrangiarsi alternando nel ruolo di trequartista Vidal e Pereyra che tutto sono fuorché trequartisti! Mercato chiuso? Macchè! Serve un attaccante per rimpiazzare il piccolo Giovinco che andrà a vivere in una casetta piccolina in Canadà con tanti pesciolini e tanti fiori di lillà. Marotta è pronto all’azione, non esiste mission impossible per lui!
Neanche quella di riportare a casa uno scarto che continua ad essere scartato da tutti, persino da un Genoa, che in attacco si ritrova gente come Niang e Pavoletti, mica Van Basten e Vialli! Ogni riferimento ad Alessandro Matri, non ce ne voglia, non è puramente casuale. A casa intanto è tornato, sembra un incubo ma è la realtà, Paolo De Ceglie, in fuga dal caos di Parma e in cerca di certezze.
Certezze che avrebbe potuto trovare a Cagliari, dove Gianfranco Zola gli avrebbe dato la certezza di un posto da titolare. Ma alla cettezza di un posto da titolare, Paolino avrà preferito la certezza di uno stipendio sicuro, che arrivi puntuale ogni 27 del mese. Suscitano tenerezza le parole di De Ceglie, emozionato per un ritorno alla Juve nel quale forse aveva smesso di credere: “Ora sono tornato a Torino, nella Juventus, dove sono cresciuto e dove ho scritto le pagine più importanti della mia carriera fino ad oggi. Il legame con questa maglia è unico e speciale per tanto sono molto contento di essere qua e di poter mettermi a disposizione di tutti per contribuire al raggiungimento di obiettivi ambiziosi che questa squadra ha da sempre nel suo DNA. Come sempre sarà il campo a parlare…“.
Caro Paolino, il campo ha già parlato e ha sentenziato, impietoso, che non vali la Juve e forse neanche la Serie A. Ma i miracoli esistono e tu ne sei la prova. A volte anche ciò che per logica sarebbe impossibile può avverarsi, se ce l’hai fatta tu c’è speranza per tutti!
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