Juve, Allegri vuole una punta e si muove in prima persona: il tecnico bianconero telefona a un suo ex calciatore

È stato chiaro Massimiliano Allegri ieri sera al termine della gara di Coppa Italia contro il Verona: “Servono due rinforzi, ma non compreremo tanto per comprare”. Il medesimo concetto lo aveva espresso nei giorni scorsi per primo Beppe Marotta, lasciando intendere che se qualcuno arriverà in questa sessione di mercato, si tratterà di elementi in grado di innalzare il livello qualitativo di una rosa difficilmente migliorabile.

Dev’essere considerato tale, evidentemente, da Allegri, Giampaolo Pazzini, che alle dipendenze dell’allenatore livornese ha già lavorato ai tempi del Milan lasciando scolpito nella mente del buon Max il ricordo dei suoi gol. Gol che alla Juve farebbero assai comodo in un periodo in cui nessun altro attaccante a parte Tevez sembra essere capace di buttarla dentro.

Il Pazzo invece a buttarla dentro ci riesce ancora alla grande, come dimostrato nell’ottavo di Coppa Italia contro il Sassuolo, anche se Inzaghi, che pure di centravanti dovrebbe intendersene eccome, non sembra essersene accorto, almeno a giudicare dalla scarsa considerazione mostrata nei confronti dell’ex Inter e Samp.

Di considerazione nei confronti di Pazzini al contrario ne ha manifestata una sostanziosa quantità appunto Allegri, che avrebbe addirittura chiamato al telefono il numero 11 rossonero per sondare la sua eventuale disponibilità a trasferirsi alla Juventus. Disponibilità tutta da verificare, dal momento che le prospettive dipinte dal tecnico al giocatore non risulterebbero avvincenti per la voglia di rilancio dell’attaccante.

Pare infatti che le parole agrodolci sussurrate da Allegri nell’orecchio di Pazzini siano state più o meno queste: “Torna da me, figliol prodigo, ma per te niente feste, solo panchina!”. Siccome, però, Pazzini alla panchina è ormai assuefatto e necessita di pronta disintossicazione, difficilmente accetterà l’invito del suo fu mister.