Palacio part-time, le scuse inutili di Osvaldo: Mancini vuole l’uomo che gli ha fatto vincere la Premier

Fase di stallo del mercato dell’Inter dopo le brusche accelerazioni per assicurarsi immediatamente Podolski e Shaqiri. Le trattative con Liverpool e Atletico Madrid per Lucas Leiva e Mario Suarez occuperanno probabilmente buona parte della rimanente sessione di mercato, e i nerazzurri proveranno prima a piazzare qualche cessione, M’Vila in primis.

A tenere banco sono quindi le indiscrezioni sul possibile ingaggio di una nuova punta, dopo i casi Palacio e Osvaldo. La visita specialistica sostenuta ad Amsterdam ha scongiurato il rischio di un’imminente operazione alla caviglia sinistra, ma non ha tranquillizzato il Trenza, che dovrà continuare ad effettuare il trattamento conservativo anche nelle prossime settimane, costringendo Mancini a centellinarlo nel prosieguo della stagione.

L’italoargentino si è invece scusato sia con il tecnico jesino che con Mauro Icardi dopo quanto successo nella partita contro la Juve, ma il rapporto con la squadra resta teso. Così sia Piero Ausilio che lo stesso Mancini si guardano intorno, alla ricerca di occasioni speciali.

Abbandonata per ora la pista Lavezzi (l’argentino non lascerà il Psg a gennaio) sono quattro le opzioni sulla scrivania di Mancini. Il Biscione sogna lo sgarbo al Milan per Mattia Destro e potrebbe proporre un prestito con obbligo di riscatto alla Roma. Due le soluzioni low cost: Ibarbo e Gilardino. Il biellese, di ritorno dalla Cina, arriverebbe gratis in nerazzurro e potrebbe rappresentare una valida alternativa per Mancini.Per il colombiano del Cagliari la chiave è lo stesso Osvaldo, che potrebbe essere proposto in scambio.

Infine, Mario Balotelli: è la soluzione preferita di Mancini, convinto di poterlo prendere senza spese eccessive per le casse nerazzurre. SuperMario fu un uomo chiave della vittoria in Premier League nel 2012 (13 gol partendo spesso dalla panchina), e lo jesino è certo di sapere come valorizzarlo al meglio. Due gli ostacoli: la forte resistenza dei tifosi e l’ingaggio del giocatore, troppo alto attualmente per la società meneghina.