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Serie A – Il Toro domina, il Milan (in dieci) strappa un punto: 1-1 all’Olimpico, a Menez risponde Glik!
Published
10 anni agoon
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RedazioneTORINO-MILAN 1-1
[Menez (M, Rig.), Glik (T)]
Alla fine è arrivato un punto e, a guardare la partita, va più che bene così. Quello che però dispiace, è andare a Torino (sponda granata) e rinunciare del tutto a giocarsi la partita. Passi il secondo tempo, dove il Milan -causa l’espulsione del solito, irritante De Sciglio– ha giocato in l’inferirità numerica, ma quello che lascia l’amaro in bocca ai tifosi rossoneri è l’atteggiamento passivo dei rossoneri nel primo tempo, quando erano in vantaggio e -come spesso accade- hanno completamente staccato la spina.
Un black out totale dopo appena 4′, il tempo sufficiente a Jeremy Menez per conquistarsi e trasformare un rigore per una lieve (ma evidente) trattenuta di Glik nell’area granata. Sembra, come contro il Sassuolo, il preludio ad una partita in discesa, una vittoria agevole da mettersi in saccoccia. E, invece, ancora una volta il Milan perde la Trebisonda e rinuncia completamente ad imporre il proprio gioco, lasciando l’iniziativa al Toro e chiudendo la gara con un solo tiro in porta, quello del rigore, appunto.
Il resto è un assedio granata: dal 5′ in poi, la formazione di Ventura comincia un confuso forcing offensivo che chiude il Milan nella propria metà campo trovando la via della rete solo all’81’ con Glik che, di testa, sfugge alla marcatura di Rami e Mexes e infilza Diego Lopez per l’1-1, che rappresenta anche l’ottavo gol stagionale subito dai rossoneri sui calci piazzati.
Numeri che fanno riflettere, per una squadra che -alla 18esima giornata- fatica ancora a trovare un assetto stabile e durativo nell’undici titolare: tanti cambi, poche certezze e troppi errori individuali. Anche da parte del tecnico, che ha la colpa di non riuscire a dare tranquillità ai suoi ragazzi, trasmettendo confusione e poca lucidità, dalla difesa all’attacco.
Alcune scelte appaiono poi inspiegabili: perchè puntare tutto su Niang lasciando in panchina sia El Shaarawy (ma non era il suo anno?) che Cerci? Anche la scelta di puntare dall’inizio su Muntari al posto di un Poli decisamente in salute lascia parecchi dubbi, così come i cambi nel finale quando, anzichè inserire difensori su difensori, forse sarebbe stato meglio puntare su un attaccante in grado di tenere palla e far salire la squadra (Pazzini, ad esempio). E, invece, Inzaghi chiude addirittura la partita giocando con un blindato 5-4-0. Roba mai vista, in 115 anni di Milan… Manco fosse servita ad evitare il pareggio poi…
Le uniche due certezze per i rossoneri si chiamano Jeremy Menez e Diego Lopez: il francese, ancora una volta, porta avanti i rossoneri e tiene in vita -da solo- tutto il reparto offensivo, mentre lo spagnolo con i suoi voli salva la squadra di Inzaghi dalla sconfitta in più occasioni, guadagnadosi anche la palma di migliore in campo.
Per concludere, il pareggio di Torino getta più luci che ombre nella corsa rossonera verso il terzo posto: la squadra di Inzaghi, che rischia ora di scivolare a -7 dalla zona Champions, non riesce ancora a dare quella prova di maturità necessaria per puntare a traguardi importanti.
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