Pagelle Inter
Juve, che ti succede? Buffon lo sa, Allegri ascoltalo!
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10 anni agoon
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RedazioneUn altro pareggio. Altri due punti persi e Roma a -1. Il nuovo anno della Juve si apre come si era chiuso quello precedente, con i bianconeri rimontati dopo essere stati per almeno un tempo saldamente padroni del gioco e della partita. Le partite però vanno chiuse, soprattutto quando il tuo avversario è alle corde e barcolla vistosamente, a un passo dal ko.
È quello il momento di assestare il colpo del knock out, di somministrare l’estrema unzione al dead man walking, di porre fine all’agonia del nemico moribondo, perché se l’agonia si prolunga, magari accade che il Dio del pallone, mosso da quel sentimento compassionevole che gli antichi romani chiamavano “Pietas”, si materializzi al capezzale del morente e gli dica: “Alzati e cammina!”.
È ciò che si è verificato ieri sera allo Stadium, dove la defunta Inter dei primi 45′, nella ripresa non solo si è alzata e ha camminato, ma si è messa addirittura a correre. Del resto, se il miracolo è l’epifania di Dio sulla terra, cioè la sua manifestazione, la prova che esiste insomma, la serata di ieri era la più indicata, dal momento che il calendario segnava il 6 gennaio, guarda caso proprio il giorno dell’Epifania.
E nella sera il cui la Befana volava a cavallo della sua scopa per distribuire il suo carico di doni e di carbone, Allegri di carbone ne ha trovato una calza piena appesa al suo caminetto, mentre i doni se li è presi tutti il Mancio. Anzi no, un paio se li è presi pure Rodi Garcia, pardon Rudi, che a Udine si è visto restituire quei 3 punti che diceva gli fossero stati rubati a Torino lo scorso 5 ottobre.
La Befana insomma è stata generosa con tutti tranne che con i tifosi della Juve, rimasti a mani vuote senza regali da scartare. Un regalo a questi tifosi lo faccia adesso il presidente Agnelli, che dopo aver sbagliato a scegliere Allegri quale erede di Antonio Conte, non deve adesso perseverare nell’elargire a piene mani fiducia incondizionata al caro Max.
Non parliamo di esonero, beninteso, ma di un intervento paideutico da parte della dirigenza, che dovrebbe insegnare al novizio Allegri cosa la Juve sia e cosa significhi esserne l’allenatore. Perché la prossima volta non si presenti davanti ai microfoni e alle telecamere dopo un pari che sa di sconfitta per raccontarci che va tutto bene dal momento che la sua squadra è ancora in testa alla classifica.
Non va bene per niente invece e ne è consapevole Gigi Buffon, che da capitano, ancora una volta ci ha messo la faccia, dicendo la verità, quella verità così scomoda per Allegri, quella verità che Allegri tace, ma che non può nascondere: “È successo quello che è accaduto in altre gare, dove passiamo dalla grandissima consapevolezza, o presunzione, di essere la squadra più forte al sembrare quasi intimoriti, impauriti alla prima avversità. È accaduto con la Samp, col Torino, col Napoli, è qualcosa che dobbiamo analizzare. Ci sono momenti in cui la Juventus è padrona assoluta del gioco e crea palle gol, ma dobbiamo capire che finché non siamo 2-0 dobbiamo tenere le antenne alzate. Soprattutto con squadre come l’Inter“.
La verità può far male, ma tacerla può far male ancor di più, Gigi, spiegalo ad Allegri!
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