Il Moviolone
Beat ‘em up, l’angolo del wrestling – Dean Ambrose e Bray Wyatt, un rimedio contro il buonismo di Natale
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10 anni agoon
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RedazioneLe puntate degli show della WWE che hanno luogo nella settimana di Natale, si sa, tendono ad essere dominate dai buoni sentimenti, specialmente da qualche anno a questa parte. E il 2014 non ha fatto eccezione. Con gli amanti del buon wrestling che hanno in particolare dovuto ringraziare due lottatori sopra tutti gli altri, Bray Wyatt e soprattutto Dean Ambrose.
Che tipo di puntata sarebbe stata quella andata in onda da Minneapolis, in Minnesota, è stato chiaro fin dai primi minuti, con General Manager speciale Ho-Ho-Hogan (e non Hulk Hogan), John Cena che naturalmente gli ha fatto da sparring partner positivo e Seth Rollins ancora una volta prestatosi a fare l’antieroe (non alla Ebenizer Scrooge, ma quasi… L’antieroe di Charles Dickens è stato invece addirittura citato dal ‘cattivissimo’ Kane).
E così buona parte dei match della serata sono andati agli eroi buoni, con i loro rivali che hanno solo raccolto figuracce. Dallo stesso ‘Architetto del Male’ a Big Show (ancora schiantato da Roman Reigns con un Superman Punch che lo ha addirittura fatto ruzzolare oltre il tavolo dei commentatori), a Luke Harper (battuto da un Dolph Ziggler comunque da applausi), a Rusev (umiliato da Rowdy Roddy Piper e da Ryback, che per non farsi mancare nulla si è agghindato con tanto di enorme fiocco natalizio), fino addirittura a un match dei Matadores deciso da un pin del Torito (vestito da renna per l’occasione) ai danni di Gold & Stardust. Uno spettacolo per tutte le famiglie, insomma. Fin troppo.
Per fortuna che c’è stato, come main event, un ‘Miracolo sulla 34esima strada’ Street Fight Match tra Bray Wyatt e Dean Ambrose. Che dei due contendenti era l’atleta tifato dall’arena, ma che si è ricordato di essere un wrestler (dalla spiccata attitudine hardcore, per altro) e non un aiutante di Babbo Natale. E così, per quanto la contesa non abbia regalato manovre memorabili, l’arena del Minnesota ha potuto ammirare un po’ di brutalità vera e propria. Bando al (facile) buonismo, eroe e antieroe hanno demolito abeti di Natale, pacchetti rossi, mazze da kendo agghindate come enormi zuccherini, sedie e tavoli per le feste. E nessuno dei due ha tentato di sovvertire la propria natura per una sola – seppur speciale – settimana dell’anno.
Si è capito dai primi minuti (quando il ‘Lunatic Fringe’ ha sfondato a calci un pacco dono argentato. Senza che ce ne fosse un vero motivo, così, perché si trovava per la sua strada) fino a dopo lo schienamento. Ha vinto ancora il Guru della Palude, ma Ambrose si è preso i titoli di coda rovesciando il contenuto di un estintore addosso al rivale e poi schiantandolo sull’ennesimo tavolo di legno con tovaglia rossa.
Era quello che gli appassionati della disciplina volevano vedere, essendosi recati a uno spettacolo di wrestling. Per festeggiare il Natale ed essere buoni ci sono i momenti con i cari e la propria famiglia: i lottatori professionisti devono fare quello per cui sono seguiti, amati e odiati: dare battaglia con tutti loro stessi. Bray Wyatt e Dean Ambrose l’hanno fatto.
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