Amarcord
Roma, il dramma di Pruzzo nella sua autobiografia: “Ogni tanto penso sia il momento di farla finita”
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10 anni agoon
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RedazioneRoberto Pruzzo choc nella sua autobiografia. ‘O Rey di Crocefieschi’, una leggenda societaria di Genoa e Roma, ammette infatti di aver pensato al suicidio.
“Ogni tanto penso che sia giunto il momento di togliermi dai c…. Un po’ perché sono stanco, un po’ perché ho voglia di non rompere più a nessuno – le sue parole anticipate dalla ‘Gazzetta dello Sport’ –. Ma poi accadono quelle cose che ti fanno pensare che è più forte lo spirito di sopravvivenza. Come quando mi chiamano i miei amici di Dezza, che mi invitano a mangiare i tordi e le beccacce, gli stessi che riescono a farmi tornare il sorriso, allontanando l’Uomo Nero che ogni tanto mi viene a trovare. Gli stessi amici che mi fanno pensare che forse in fondo è meglio aspettare un altro po’“.
Pruzzo, oggi 59enne, non riesce a trovare sollievo nel ricordo dello scudetto vinto nel 1983, delle quattro Coppe Italia nella sua bacheca, dei tre titoli di capocannoniere della serie A, dei cinque gol segnati all’Avellino in una sola partita: “Cosa mi resta della mia carriera da centravanti? I gol sbagliati e le sconfitte. Delle vittorie ho goduto poco, perché sono subito volate via. Le sconfitte no, sono rimaste qui. E ancora ci combatto. La retrocessione in B del Genoa causata anche da un mio rigore sbagliato e la finale di Coppa Campioni persa con il Liverpool ancora mi vengono a trovare ogni tanto“.
E arriva un’altra sorprendente dichiarazione, quella di non aver mai veramente amato il mondo del calcio: “Il calcio di oggi? E’ noioso, ma in realtà non mi è mai piaciuto. Mi sono dovuto appassionare per forza. Molti quando si spengono i riflettori faticano a ricordare chi sei. Penso al funerale di Agostino Di Bartolomei, compagno onesto, discreto, intelligente. Uomo che ha scelto il suo gesto estremo in silenzio, senza dare troppo fastidio. Un gesto che riesco a comprendere, rispettare e in alcuni momenti capire“.
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