Pazza Inter
Ancelotti: “No alla Nazionale, preferisco il Real Madrid”
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10 anni agoon
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RedazioneNazionale, calcio italiano, Real Madrid e differenze tra Florentino Perez e Silvio Berlusconi. E’ un Carlo Ancelotti a 360 gradi quello che si è confessato a Radio Nacional Espana. Dopo le difficoltà che hanno caratterizzato la prima parte della scorsa stagione, l’ex allenatore del Milan a Madrid è diventato un re ed è probabilmente per questo che non ha alcuna intenzione di abbandonare la capitale iberica. Il suo contratto scade nel 2016, manca ancora un anno e mezzo, ma Carletto pensa già al rinnovo, pur specificando che le relative pratiche non sono ancora iniziate.
La Nazionale – Dopo il fallimento nel mondiale brasiliano, tra i nomi dei possibili sostituti di Prandelli, era comparso anche quello di Ancelotti. Sul tema, però, l’allenatore delle Merengues è categorico: “Se dicessi che non sono interessato alla panchina azzurra in Italia la prenderebbero male. Dico però che sono uno cui piace lavorare quotidianamente sul campo. Si tratta, dunque, di un impiego che non fa per me. In ogni caso, specifico che non mi hanno neanche contattato. Sanno che sto benissimo a Madrid”. Conte è una sicurezza: “E’ un grandissimo allenatore – spiega Ancelotti – e questi primi risultati lo confermano. Poi in Italia il nostro calcio ha diversi problemi, Antonio sta lavorando tra mille difficoltà perchè non ci sono più top players ma tanti giovani che necessitano di fare esperienza“.
La sua storia a Madrid – Parlando del Real, Ancelotti non nasconde la propria volontà di prolungare il rapporto con i Blancos: “Trovare un club migliore di questo è complicato e sono un po’ egoista in questo senso. Ma manca un anno e mezzo alla scadenza, c’è tempo. Ufficialmente non mi è stato offerto nulla, ma più in là si vedrà. Qui sono sempre stato bene, non mi hanno mai messo in discussione neanche all’inizio della passata stagione. L’ambiente è sempre stato tranquillo”.
Perez e Berlusconi – Più discreto il primo, più attento alle questioni di campo il secondo, Ancelotti mette in evidenza le differenze caratteriali e di comportamento tra il patron del Real Madrid e quello del Milan: “Perez non mi ha mai chiesto nemmeno che formazione mandassi in campo, mentre a Berlusconi piaceva conoscere l’undici che avrei schierato. Ma anche lui non ha mai messo benzina sul fuoco quando il momento era complicato. Lo faceva a volte quando le cose andavano bene e diceva di volere più attaccanti, un gioco più offensivo”