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Un presidente sbotta: “Non voglio barbuti in squadra!” E in Turchia scoppia la polemica
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10 anni agoon
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RedazioneCose turche, verrebbe da dire. Il presidente del Gençlerbirligi Ilhan Cavcav ha infatti intrapreso la sua personalissima crociata contro i calciatori barbuti, minacciando salate multe nei confronti dei suoi dipendenti non disposti a radersi secondo le sue indicazioni. Queste le sue parole: “I calciatori troppo barbuti sembrano studenti di una scuola per imam ma sono uomini di sport – ha detto İlhan Cavcav – e dovrebbero essere un esempio per i giovani. Io ho 80 anni e mi rado tutte le mattine“.
Il presidente del club di Ankara ha quindi indicato come cattivi esempi l’allenatore del Beşiktaş Slaven Bilic (che è croato), il centrocampista della stessa squadra Olcay Şahan, il portiere del Fenerbahçe Volkan Demirel e il centrocampista del Galatasaray Selçuk İnan. Tutti finiti sul banco degli imputati a causa della peluria in eccesso.
Che, fosse per Cavcav, costerebbe davvero cara ai ‘dissidenti’: il presidente avrebbe infatto chiesto alla Federcalcio turca il permesso per sanzionare i calciatori che si fanno crescere la barba con una multa da 25 mila lire turche, circa 9 mila euro. Ma la risposta dell’organizzazione calcistica turca non si è fatta attendere: “Non possiamo imporre una simile restrizione, perché l’Uefa non ce lo permetterebbe” fanno sapere dalla federcalcio.
Il dibattito ha quindi assunto una caratura politica, tanto che il ministro dello sport turco Akif Çağatay Kılıç si è espresso così sulla vicenda: “Voglio essere chiaro: il modo in cui i calciatori decidono di scendere in campo è una libera scelta che spetta solo a loro“.
Parole inflessibili che, alla fine, hanno indotto lo stesso Cavcav a fare retromarcia: “Ho usato accidentalmente quella parola – si legge in una nota riportata da Dailysabah.com – Senza ombra di dubbio chiunque giochi nel Gençlerbirligi può scegliere il suo look in piena libertà, come dice la Costituzione turca. Il mio voleva solo essere un consiglio da padre o da nonno ai miei giocatori – ha chiarito – Secondo me la barba e alcuni tagli di capelli di moda tra i ragazzi semplicemente non sono belli da guardare”