Pagelle Juventus
L’irlandese Mc Lean rifiuta la coccarda per i morti inglesi, la Premier insorge
Published
10 anni agoon
By
RedazioneTutta uniti nel ricordo dei propri morti, tranne uno, che risponde al nome di James Mc Clean. La tradizione inglese vuole infatti che nella prima domenica di novembre, le squadre della Premier League pongano al centro della propria divisa un Papavero Rosso icona del Remembrance Day, ovvero il giorno in cui il Regno Unito ricorda i suoi caduti nelle due Guerre Mondiali.
Una tradizione britannica fino a questo momento rispettata da tutti gli addetti ai lavori del calcio d’oltremanica, ma risultata indigesta a James Mc Clean, 25enne ala sinistra irlandese del Wigan, squadra che milita in Championship, la serie B inglese. Il giocatore, nato a Derry -città di confine tra l’Ulster (o Irlanda del Nord) ed Eire (l’Irlanda propriamente detta), si è infatti rifiutato di addobbare con la coccarda la propria uniforme di gioco, scatenando l‘ira dei sudditi di sua Maestà.
Interrogato sul perchè del suo gesto di dissenso, Mc Clean ha spiegato di essere di famiglia cattolica e di non aver dimenticato il massacro del Bloody Sunday, andato in scena proprio nella sua città natale, quando -era il 1972- i paracadutisti inglesi spararono contro manifestanti separatisti disarmati, uccidendone 13.
La vicenda, che ha acquisito fama internazionale grazie alla celeberrima ‘Sunday Bloody Sunday’ del gruppo irlandese U2, divide ancora -a oltre 40 anni di distanza- gli abitanti dell’isola di Smeraldo, a dispetto di una tregua che dura ormai da qualche lustro.
“Indossare quel papavero per me sarebbe un gesto irrispettoso per la gente innocente che ha perso la vita nei Troubles (come viene chiamata la guerra nell’Ulster). Sono molto orgoglioso del luogo da cui provengo e, semplicemente, non posso fare una cosa che ritengo sbagliata. Se sei un uomo, devi lottare per ciò in cui credi” ha spiegato Mc Clean che -manco a dirlo- ha scelto di indossare la maglia della nazionale irlandese anzichè quella dell’Ulster, cui aveva ugualmente diritto.
Una spiegazione che non ha però placato le ire dei tifosi del Wigan, che lo hanno subissato di fischi nel corso di tutto il match giocato venerdì contro il Bolton. Varie anche le minacce (alcune di morte) pervenute al giocatore sul proprio profilo Twitter. A testimonianza che, in fondo, la questione irlandese è ben lungi dall’essere risolta.
You may like
Dal Newton Heath al Manchester Utd: quando i Red Devils non erano diavoli e neppure rossi
Quella volta che… Sylvester Stallone parò un rigore alla Germania
FOTO – Il Bayern vince ancora, ma a festeggiare non c’è proprio nessuno…
VIDEO – Ricordate Diego Forlan? Gioca e segna ancora, ma nella Serie B giapponese!
18 gennaio 1953, quella volta che Amadei al 90′ fece esplodere il Vomero e piangere la ‘Signora’
Storia dell’autogol: i pionieri, i più grandi “autogoleador”