Amarcord
Materazzi l’apostolo: “Per lui mi sarei buttato nel fuoco, predico i suoi insegnamenti”
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10 anni agoon
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RedazioneMarco Materazzi parla a 360 gradi di Inter ai microfoni della Gazzetta dello Sport. Critiche a Massimo Moratti, che ha lasciato definitivamente i nerazzurri giovedì: “Lo ringrazierò per sempre: mi ha permesso di vincere tutto. Detto questo, sotto la sua gestione non sono stato trattato benissimo. Era il capo e non ha fatto nulla quando il direttore dell’area tecnica, Ausilio, mi propose di fare l’allenatore in seconda degli Allievi regionali. Qualcuno non mi voleva più all’Inter”.
Il rapporto strettissimo con Mourinho: “Per lui mi sarei buttato nel fuoco. Mi ha fatto i complimenti dopo il primo successo in India, ma non ho bisogno di parlargli: i suoi insegnamenti li porto dentro. Avevo un budget per lo staff, ho deciso di tenere quello indiano. Il mio vice cammina con il libro di Mourinho e alla squadra insegna gli allenamenti che ci faceva fare all’Inter. Non capisco come faccia a saperli”.
Bordata a Benitez: “Lo ringrazio perché mi ha insegnato come non bisogna comportarsi con i giocatori. Chi va in tribuna è molto più importante di chi va in campo: un allenatore non può permettersi di prendere per i fondelli le persone. Mou è stato il primo a dirmi che non ero un titolare, nonostante la stima e l’amicizia. La sua è stata mancanza di rispetto. Lui soffre quelli che hanno personalità. Chiedete a Stankovic, il migliore in campo quel giorno, chi voleva mettere al suo posto. Ve lo dico io: Mariga. Fermo da 3 mesi. E in ritiro chiesi al gruppo storico di alzare il livello della tensione, perché eravamo morti. Dissi “Litighiamo tra noi”. Era la tattica di Mazzone: quando vedeva la concentrazione bassa, prendeva il primo a tiro e lo faceva nero. E gli altri alzavano le antenne”.
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