Milan, dalle figuracce americane al sogno Champions: come Inzaghi ha rivoluzionato la squadra in 80 giorni

C’era una volta un Milan che, reduce dalle pessime figure fatte con Allegri e Seedorf in panchina nella stagione precedente, si affidava all’esordiente Filippo Inzaghi. Ma, alle prime uscite in amichevole negli Stati Uniti, si interrogava sulle effettive possibilità di una squadra tutta da ricostruire (basti ricordare il tremendo 5-1 subito dal Manchester City).

Il tecnico rossonero ha sempre difeso i suoi ragazzi e, 80 giorni dopo, i numeri gli danno ragione. Li ha rilevati la ‘Gazzetta dello Sport’: a Verona il Diavolo ha giocato la migliore partita di questa stagione, in una prestazione che ha cancellato buona parte dei dubbi estivi.

L’attacco, asfittico e senza idee in America, si è trasformato nel più prolifico del campionato, con schemi ben precisi e trame molto interessanti. Inoltre alcuni giocatori, che avevano decisamente faticato oltre Oceano, hanno cambiato decisamente passo, da Alex a Essien fino a un Jeremy Menez tra i principali protagonisti (con Honda) del buon momento dei rossoneri.

L’entusiasmo del nuovo allenatore sembra aver convinto tutti e il Milan, pur avendo diverse questioni da risolvere (sistemare qualche automatismo in difesa e riuscire a scardinare le retroguardie avversarie quando si chiudono) sorride: il terzo posto, garanzia dei preliminari di Champions League, è solo a un punto. Ottanta giorni fa sarebbe sembrata una chimera…