Amarcord
Tutti Allegri per la nuova Juve. Tranne uno
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10 anni agoon
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RedazioneCome se non fosse successo niente, o quasi. Il passaggio tecnico da Antonio Conte a Massimiliano Allegri sulla panchina bianconera si è svolto in maniera rapida, quasi indolore visti gli ottimi risultati della prima Juve targata Max. Eppure, dal coro dei peana che già si sprecano per il tecnico livornese, sembra staccarsi la voce di uno dei protagonisti assoluti del terzo scudetto bianconero, quel Fernando Llorente indispensabile per gli schemi di Antonio Conte e quasi corpo estraneo nella nuova gestione tecnica.
Vero è che, anche lo scorso anno, il navarro ci mise qualche mese per rientrare stabilmente nelle gerarchie del tecnico salentino. Però, molti tendono a dimenticarlo, allora era reduce da una stagione di pressochè totale inattività tra le file dell’Athletic Bilbao che -appresa la sua decisione di volersi liberare a parametro zero- lo aveva escluso dalla rosa dei convocabili.
Ecco perchè la situazione, oggi, appare ben diversa. In più, a guardare l’elenco dei marcatori stagionali, di cinque punte che ha la Juventus ne è andata a segno una soltanto: Carlitos Tevez. Per gli altri, neanche le briciole. E, scorrendo i nomi, stupisce vedere ancora a secco proprio Llorente, autore di 18 reti nella sua prima stagione bianconera.
Cinque gare e zero gol, numeri non certo abituali per uno come lui, abituato a gonfiare la rete alla prima occasione. Numeri dovuti forse alla sfortuna, forse alla bravura dei portieri avversari, oppure ad un tipo di gioco che -con il cambio di tecnico- sembra sfavorire la sua incisività in zona gol. Sì, perchè Llorente ora è diventato molto più centravanti-boa che rifinitore, non arrivando più i continui rifornimenti dalle fasce previsti dal gioco di Conte. Tanti (forse troppi) i palloni ricevuti spalle alla porta dal numero 14, che non risparmia certo le sponde ai compagni, ma non ha il passo (e la rapidità) per girarsi e concludere verso la rete.
Rete che il navarro non ha trovato neanche in Champions contro i modesti svedesi del Malmo, e che manca dal 18 maggio scorso, giorno dell’ultima gara di campionato contro il Cagliari, vinta per 3-0 dai bianconeri. Allora c’era Conte, e il gioco sulle fasce favoriva i suoi colpi testa, oggi rivolti non più verso la porta quanto piuttosto lateralmente per allargare il gioco: il nuovo Llorente ha bisogno del gol per ritrovare fiducia e convinzione. E Allegri non può certo prescindere da lui.
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