L’Inter sorride: per almeno dieci anni la sua porta sarà blindata

L’Inter può sorridere: c’è una saracinesca pronta ad abbassarsi davanti alla sua porta, in prospettiva, per almeno un decennio.

Il portiere designato a difendere in futuro i pali nerazzurri è infatti stato, secondo i dati di ‘Eurosport’, il migliore interprete del suo ruolo in tutta Europa nella scorsa settimana. Si tratta di Francesco Bardi, l’incubo vivente di Fuorigrotta: il 22enne portierino del Chievo non si è limitato a parare (con un grande intervento, oltretutto) un rigore a Higuain. Ma ha letteralmente ipnotizzato gi attaccanti del Napoli, respingendo le loro conclusioni da ogni angolo e con ogni modalità esecutiva (in tuffo, rasoterra, con i piedi).

“Ci vogliono tre doti: fortuna, intuito, studio. Non inteso come studio dell’avversario, bisogna studiare come spingere, per andare a prendere il pallone nell’angolo – la confessione del giovane livornese al ‘Corriere dello Sport’ –. Poi è fondamentale la comunicazione con il reparto. Senza l’aiuto della difesa non potrei parare così“.

E Bardi ora manda messaggi all’Inter: “Giocare in nerazzurro è il mio sogno e il mio obiettivo. Adesso sono concentrato sul Chievo, non sono ancora arrivato da nessuna parte. Sto ampliando la mia esperienza, so di dover crescere molto. Ma voglio diventare protagonista a Milano. E credo che la squadra di Mazzarri sia già pronta per lo scudetto“.

Parole di un giocatore che pensa già da nerazzurro. E il Biscione pensa al futuro: che dopo gli eroici Ghezzi, Sarti, Vieri, Bordon, Zenga, Pagliuca e Toldo possa diventare proprio Bardi il numero 1 ultimo erede di una tradizione che trova le sue radici nel dopoguerra e che si è protratta per oltre cinquant’anni?