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Editoriale Parma – Dal sogno europeo all’incubo di un anno di lotta per non retrocedere. La gelida estate ducale
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10 anni agoon
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RedazioneIl futuro appartiene a ottimisti e sognatori, diceva qualcuno. Nella Parma del calcio oggi poco sono l’una o l’altra cosa.
Il mercato si è chiuso con due clamorosi flop: il mancato accordo con il Sassuolo per l’ex Floccari e il tardivo deposito del contratto di Gonzalez, che resta così a Roma, fronte Lazio, dove il parmigianissimo Pioli lo farà accomodare in tribuna, in mezzo agli esangui abbonati. Perché sì, in questo Lazio batte Parma: pochissime tessere, poca fiducia.
Fiducia, questa sconosciuta all’ombra del Tardini. L’estate doveva portare consiglio, la rincorsa all’Europa nelle aule, rinforzi, nuova linfa. Invece ha dissanguato un organico ridotto ai minimi termini dalle mancate conferme di Molinaro e Schelotto, due che da gennaio avevano dato il cambio di marcia, e da un Cassano che senza obiettivo mondiale non dà più garanzie.
Resta Biabiany, dopo aver indossato la maglia del Milan giusto il tempo di un tweet: scontento e gialloblù. Se ne va Amauri. E con il no di Floccari gialloblù senza ariete. Con Cerri spedito prematuramente a Lanciano, Belfodil che è un’incognita, Palladino una certezza di non resa.
Ciò che rimane dopo un estate di freddo e passione, è il timore che questa rosa, calcistica, non di prosciutto, ahinoi, valga sì e no 30 punti. Nemmeno da salvezza.
Confidando in un inverno migliore dell’estate fuori dall’Ata Quark, resta da vivere un girone d’andata di passione. Intesa come sofferenza, non entusiasmo. Sperando che il campo smentisca le ansie di una città che all’improvviso vede la serie B così minacciosa da far tremare le ossa.
Francesca Devincenzi
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