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Editoriale Genoa – Inesperienza, una vecchia amante
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10 anni agoon
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RedazioneNel calcio moderno, fatto d’intensità, accelerazioni, tagli e sovrapposizioni, molti allenatori recitano sempre un dogma fondamentale manco fosse una preghiera: la partita finisce quando ci si stringe la mano a centrocampo. Il Genoa ha peccato di presunzione nei minuti finali di una gara largamente dominata contro il Napoli: una boria costata un punto che avrebbe valso come una vittoria. Dissipare tre quarti di partita condotti a un ritmo elevatissimo di un bel calcio, spinti dal solito pubblico, è da ingenui, oltreché presuntuosi. Gasperini ha dimostrato d’aver capito tutto in anticipo quando ha tolto Perotti e uno stremato Sturaro per due sostituti più interditori (Falque e Mussis).
Il fatto che il Grifone si addormenti sul calar del match è un vizio su cui lo staff tecnico sta lavorando con grande intensità dalla passata stagione, quando vennero dilapidati oltre dieci punti negli ultimi cinque minuti di gara. L’attenzione non deve mai calare, in particolar modo contro squadre allestite con grandi campioni che da un momento all’altro possono trovare la giocata vincente: Luca Antonelli, il capitano, ci è cascato due volte e per due volte il Napoli ha segnato. San Perin, fresco di conferma Nazionale, ci ha messo una pezza, altrimenti il risultato sarebbe stato un’emorragia.
Se l’unico tratto negativo del debutto di Serie A è stata la fragilità della difesa che ha reso più individuabile la porta rossoblù, le dolci note provengono dal carattere, decisamente evoluto rispetto a un anno fa: il Genoa ha un’anima viva, il Genoa gioca a calcio e non più a calci. Un grande passo. La motivazione di far bene, accompagnata da una finestra acquisti selettiva, e la capacità di rendere il Ferraris un fortino difficilmente espugnabile devono essere le chiavi di volta di una stagione serena. È difficile individuare dove possa arrivare questo vecchio Balordo, per dirla alla Gianni Brera: ma se i cross di Perotti continueranno a illuminare le teste di Pinilla o Matri allora sì che il Genoa potrà diventare una sorpresa.
Alessandro Legnazzi
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