Il Moviolone
Beat ‘em up, l’angolo del wrestling – Alberto Del Rio licenziato! E la WWE scarica il messicano senza pietà
Published
10 anni agoon
By
RedazioneAlberto Del Rio licenziato dalla WWE, per “condotta non professionale” e per un “alterco con un impiegato“. E sembra così terminare una storia breve e intensa, un’ascesa improvvisa quanto inarrestabile e un crollo altrettanto verticale negli ultimi mesi. Tanto da far credere che il terreno sotto i piedi del messicano già non fosse particolarmente stabile.
Eroe nazionale delle arti marziali miste e della Lucha Libre (il wrestling messicano, di cui lo zio Mil Mascaras è stato uno dei più noti esponenti), esordì in 2010 rivelandosi un osso durissimo, tanto da inanellare una lunghissima striscia di imbattibilità contro un mostro sacro come Rey Mysterio. Nel suo anno del debutto fu in grado di vincere il Royal Rumble Match, il Money in the Bank Ladder Match e la cintura di campione WWE (due volte) per poi conquistare in due occasioni anche il titolo di campione del mondo dei pesi massimi.
In tutto questo riuscì ad abbandonare la spocchia degli esordi (quando entrava nel ring a bordo di appariscenti automobili di lusso e, nonostante la pulizia dello stile di combattimento, si faceva notare per le tante scorrettezze), diventando un idolo delle folle dopo aver difeso il suo ring announcer personale Ricardo Rodriguez, amatissimo dal pubblico, da un pestaggio della 3MB. L’8 gennaio 2013 il capitolo forse più bello della sua permanenza a Stamford: la vittoria della sua prima cintura di World Heavyweight Champion in un Last Man Standing contro The Big Show in una puntata di SmackDown! girata davanti al pubblico di Miami in visibilio (e il suo avversario in Florida giocava in casa).
Già nei mesi successivi, probabilmente, qualcosa ha iniziato a guastarsi. Lo testimonia lo stranissimo ‘double turn’ di Payback 2013, a giugno, difficilmente spiegabile ancora oggi. Nell’occasione Del Rio tornò ad essere cattivo, mentre il suo grande rivale del periodo (Dolph Ziggler, campione del mondo) diventò buono, lasciando per un paio di settimane interdetti gli spettatori delle arene e anche quello che assistevano da casa. In quell’occasione l’ereditiero messicano tornò campione, ma la sua parabola iniziò appunto a precipitare.
A ottobre, a Hell in a Cell la sconfitta (inevitabile?) contro John Cena, da allora solo faide deludenti e concluse con brutte figure (quella con il rientrante e inguardabile Batista a Elimination Chamber sopra tutte).
Si mormora che Alberto (che ha 37 anni) fosse in scadenza di contratto e che un accordo con Stamford fosse lontano dalla definizione. La cosa che stranisce, però, è il grande spazio dedicato dalla WWE al licenziamento dell’atleta, cui non è stato nemmeno augurato “il meglio nei suoi impegni futuri“, in una formula ormai standardizzata in questi casi.
E non è tutto. Su twitter la WWE ha scritto ai fan: “Alberto Del Rio è responsabile delle sue azioni. Se volete prendervela con qualcuno, prendetevela con Alberto. Non ci sono scuse per un atleta professionista nel non comportarsi in maniera professionale“, lasciando intendere che effettivamente possa essere successo qualcosa di particolarmente grave.
Chi ha amato e ama Alberto ora trattiene il fiato: la WWE ha già dimostrato in passato di essere in grado di dimenticare facilmente un atleta non più gradito e a fargli tabula rasa intorno, cancellandolo dalla memoria collettiva (Chris Benoit, Kurt Angle, Hulk Hogan, Ric Flair, John Morrison e ancora The Ultimate Warrior e Bret Hart vi dicono qualcosa?). Il rischio è che questo sia anche il caso del maestro della Cross Armbreaker (in Italia nota anche come la ‘Rio Grande’ proprio grazie a lui).
|
You may like
Javi Moreno prometteva: “Io e Sheva faremo 40 gol”
VIDEO – Antonio Petrazzuolo a Calcissimo TV: “Napoli penalizzato col Genoa, 2 rigori che gridano vendetta!”
VIDEO – Quando Caressa diede lezioni di prospettiva a Galliani…
29 marzo 1981, Kallonisset diventa Van Kallon
Amaral, storia di un becchino prestato al calcio!
Per Ferlaino era meglio di Baggio, ma la verità è che Beto… Era un bidone!