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Editoriale Palermo: Emergenza centrale difensivo
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10 anni agoon
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RedazioneIachini voleva Rigoni e Rigoni ha avuto. Come sempre, Zamparini accontenta l’allenatore di turno con l’elemento da lui ritenuto imprescindibile. Capitò con Lafferty per Gattuso, Brienza per Sannino, Mantovani per Pioli, Amauri per l’ultimo Guidolin e così via. In genere, il patron non bada a spese per questo elemento. Poi però si prende carta bianca per la conduzione del mercato e delle ulteriori segnalazioni del trainer beatamente se ne… impipa. Le sue strategie di valorizzazione hanno subito una stasi l’anno della B con i problemi economici connessi, attingendo a prestiti e lanci di giocatori altrui, adesso si torna all’antico sognando il Pastore di turno. Con meno risorse, come per tutto il movimento nazionale, ma uguali aspirazioni.
Sono arrivati gli esotici Chochev, bulgaro, e Quaison, colored svedese, digiuni di esperienze nel campionato italiano. Costituiscono fin qui l’esborso economico più impegnativo. E vanno ad infoltire il drappello di centrocampisti. La mediana risulta infatti il settore più affollato con diversi elementi obbligatoriamente in lista di partenza o in risoluzione auspicata (Di Gennaro, Ngoy, Della Rocca, Bacinovic). In assoluto l’ingaggio di Rigoni era il meno necessario. Di cursori con qualche spruzzata di sagacia tattica c’erano già Bolzoni e Barreto. Di gente esperta c’era già Maresca. Pertanto nel caso dell’ex Chievo è prevalsa la conoscenza personale e la volontà di Iachini di avere in rosa un uomo di assoluta fiducia e di pluriennale affidabilità, che lanciò come titolare nel Vicenza ad inizio carriera e rivolle alla corte scaligera.
Ben più pressanti gli interventi da fare… davanti e dietro. In attacco gli addii di Lafferty e Malele aprono due varchi. Bisognerebbe operare e qualcosa alla fine si farà, utilizzando gli ultimi fuochi di mercato. A meno che Hernandez non trovi estimatori in grado di soddisfare le richieste di Zamparini, necessariamente gonfiate dalle solite percentuali di spettanza a comproprietari multipli come avviene spesso per i sudamericani. I quattrini introitati verrebbero probabilmente destinati ad una punta d’area, anche stagionata, di affidamento e rendimenti certi. Altrimenti si ripiegherà su un elemento (Pavoletti?) in grado di distribuirsi il minutaggio a disposizione con Dybala e Belotti.
In difesa è emergenza pura. Non tanto sul piano numerico, bensì su quello della qualità. Gli esterni sono praticamente tutti in discussione (Aronica e Nelson fuorirosa, Morganella nuovamente rotto, Mantovani e Daprelà in uscita: e quella dello svizzero sinceramente è una scelta poco comprensibile). Milanovic, Terzi, Vitiello e C. (ammesso che restino) costituiscono un buon gruppo di stopper di supporto. Del marocchino Feddal, si apprezzano le capacità di jolly ma non è certo il titolare atteso. L’unica certezza attuale è Munoz: è giovane e forte, ma denuncia ancora qualche amnesia che in A potrebbe costare cara. Bisogna affiancargli (almeno) un compagno esperto che gli dia sicurezza e tranquillità. Si sono fatti i nomi di Campagnaro, Silvestre (sarebbe un ritorno) profili al tempo stesso interessanti – se al top – ma con qualche perplessità sull’ingaggio e le ultime stagioni non esaltanti.
Antonino Pavone (www antoninopavone it)
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