Inter: in America l’unico neo è stato l’attacco e Mazzarri spinge per un suo pupillo

Due pareggi con Manchester United e Real Madrid e la vittoria contro la Roma. Questo è il riassunto della Guinness Cup della squadra di Walter Mazzarri che si dice soddisfatto dalle risposte avute dai suoi, anche se qualcosa che non lo ha convinto c’è: il reparto offensivo. E’ vero non c’era Palacio, che sarà uno dei titolari nel corso della stagione, e nemmeno il nuovo arrivato Osvaldo, che si aggregherà ai nuovi compagni a breve. Icardi si è mosso bene ma lui è il classico attaccante d’area di rigore che va messo in condizione di rendersi perioloso, concludendo, come ha dimosto di saper faree anche molto bene, le azioni sviluppate dai compagni.

Ecco allora che Mazzarri potrebbe chiedere l’ultimo e decisivo sforzo a Thohir per rendere questa Inter potenzialmente in grado di lottare per le posizioni Champions e forse per qualcosa in più: questo sforzo ha il volto e il nome di un suo pupillo, Ezequiel Lavezzi. L’argentino, allenato hai tempi di Napoli, con Mazzarri ha espresso tutte le sue doti e rappresenta quel giocatore in grado di spaccare in due le difese avversarie e permettere a Icardi, come in passatto accadde a Cavani, di trovarsi spesso e volentieri in zona gol. L’ex azzurro qualche problemino a Parigi ce l’ha, vuoi lo scarso feeling con Blanc vuoi la troppa concorrenza della rosa del Psg, e allora l’affondo potrebbe partire: Milano, si sa, è città gradita a lui e alla fidanzata, così come l’idea di tornare a lavorare con il suo mentore. L’Inter ha un sogno, Mazzarri pure. Lavezzi potrebbe presto diventare molto più di una semplice indiscrezione di una notte di metà mercato.