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PAGELLE – I voti del Tour de France 2014: immenso Nibali, disastro Team Sky
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10 anni agoon
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RedazioneVincenzo Nibali: il manager Vinokourov lo critica prima del Tour e lui risponde con un capolavoro assoluto. Quattro successi di tappa, diciannove giorni in giallo, avversari demoliti in classifica e una dimostrazione di grande completezza su ogni terreno. Chi lo ha accusato di aver vinto grazie ai ritiri di Froome e Contador, dovrebbe ricordarsi di Sheffield e Arenberg oltre al dominio in salita. Il tricolore è in cima sui Campi Elisi dopo 16 anni. Voto 10 e lode
Percorso del Tour: gli organizzatori decidono di tracciare un percorso divertente e molto vario e lo spettacolo diviene di altissimo livello. Non vi è mai alcuna tappa noiosa e, più che il Tour sembra il Giro. Speriamo che si replichi in futuro e che non si ritorni al triste passato. Voto 10
Jean-Christophe Peraud: il 37enne francese compie l’impresa della vita, chiudendo secondo assoluto. In salita tiene due volte il ritmo di Nibali e a crono sorpassa Pinot. Voto 9,5
Ciclisti italiani: oltre a Nibali, c’è anche altro. Trentin (8) vince a Nancy, De Marchi (8) viene premiato come Super Combattivo sul podio dei Campi Elisi, Visconti (7) sfiora l’impresa sulle Alpi e Montaguti (7) trionfa nella classifica a squadre con la AG2R. Inoltre, Scarponi (7) e Vanotti (7) si superano per aiutare capitan Nibali e Daniel Oss (6,5) si piazza in cinque occasioni nella top ten. Voto 9
Thibaut Pinot: il 24enne transalpino vince la maglia bianca, concludendo terzo nella generale. In salita dà un’ottima impressione, soprattutto sul Port de Balès. Deve migliorare a crono e come costanza di rendimento, ma il futuro è suo e di Romain Bardet (7,5). Voto 8,5
Ciclisti tedeschi: Marcel Kittel (9,5) domina le prime tre volate, ma ben presto scompare stremato dalla fatica, per poi rifarsi vedere nel trionfo sui Campi Elisi. Tony Martin (9) stravince la crono e realizza un’impresa a Mulhouse, resistendo dopo ore di fuga e, il giorno dopo, tira da solo decine di Km per aiutare il compagno Kwiatkowski. Infine, si mette in mostra pure Andrè Greipel (7), vincitore a Reims. Voto 8,5
Peter Sagan: il campione slovacco ottiene la maglia verde per il terzo anno consecutivo, ma gli manca sempre qualcosa nel momento decisivo. I quattro secondi posti non lo soddisfano, soprattutto quello della settima tappa dove, a Nancy, si fa battere da Trentin sbagliando tattica. Voto 8
Team Astana: la squadra kazaka entra nella storia grazie alle imprese di Nibali. I suoi compagni, sempre attenti in pianura, vivono la giornata di gloria sul pavé di Arenberg dove Fuglsang (6,5) e Westra (7) guidano lo Squalo verso la leggenda. Però, in salita scompaiono quasi del tutto a parte qualche timido risveglio di Scarponi e Kangert (6,5). Voto 8
Tinkoff-Saxo: il team russo puntava tutto su Contador (6,5), ma il suo ritiro scombina i piani. Il vecchio Rogers (7,5) vince a Bagnères-de-Luchon, ma la vera sorpresa è Rafal Majka (9), maglia a pois e due successi. Voto 7,5
Team Sky: il ritiro di Froome (s.v.) manda la formazione britannica nel caos. Il nuovo capitano Richie Porte (5) crolla presto e nessuno è in grado di puntare al successo di tappa. Voto 4
Lampre-Merida: capitan Rui Costa (4), al momento del ritiro, aveva già perso diversi minuti e con lui, abbandonano altri tre compagni, risultando il team con meno arrivati a Parigi. In classifica, il migliore è Chris Horner (4,5) diciassettesimo a quasi 45’, mentre l’unico a farsi notare (una sola volta) è Josè Serpa (5), quarto a Bagnères. Voto 4
Riccardo Tempo