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Ciclismo, Tour de France: numeri e curiosità sulla 101a edizione
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10 anni agoon
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RedazioneL’edizione numero 101 della Grande Boucle va in archivio con il successo di Vincenzo Nibali davanti a Jean-Christophe Peraud a 7’37” e Thibaut Pinot a 8’15”.
La vittoria italiana mancava dal 1998 con Marco Pantani e, in precedenza, avevano trionfato pure Ottavio Bottecchia (1924-25), Gino Bartali (1938-48), Fausto Coppi (1949-52), Gastone Nencini (1960) e Felice Gimondi (1965).
La pattuglia azzurra è la quarta con più successi nella storia (10), dopo Francia (36), Belgio (18) e Spagna (12).
Inoltre, lo Squalo è il sesto corridore a portare a casa i tre Grandi Giri (Giro, Tour e Vuelta) dopo Jacques Anquetil, Felice Gimondi, Eddy Merckx, Bernard Hinault e Alberto Contador.
Un distacco simile tra primo e secondo non si vedeva dal 1999, quando Lance Armstrong rifilò ad Alex Zülle proprio 7’37”, mentre per un gap superiore si deve risalire ai 9’09” con cui Jan Ullrich staccò Richard Virenque nel 1997.
Proprio dalla seconda piazza di Virenque nel 1997, un francese non era salito più sul podio fino a questa edizione, mentre il solo Nibali, tra i primi tre di quest’anno, vi era già arrivato in passato.
Rafal Majka è il primo polacco nonché primo uomo dell’Est Europa a indossare la maglia a pois di miglior scalatore a Parigi e, in patria ha già superato la fama di Zenon Jaskula, terzo al Tour nel 1993.
Peter Sagan ha conquistato per il terzo anno consecutivo la maglia verde della classifica a punti, realizzando il punteggio record (431) dall’introduzione del nuovo sistema nel 2011.
Con tre sigilli, lo slovacco eguaglia Jan Janssen, Eddy Merckx, Freddy Maertens, Djamolidine Abdoujaparov e Robbie McEwen, preceduto solo da Sean Kelly (4) ed Erik Zabel (6).
Invece, Thibaut Pinot riporta la maglia bianca di miglior giovane in Francia tre anni dopo Pierre Rolland.
Il Premio della Combattività porta Alessandro De Marchi in compagnia di altri cinque azzurri, cioè Felice Gimondi, Claudio Chiappucci (2 volte), Massimo Ghirotto, Eros Poli e Franco Pellizotti.
Il tedesco Jens Voigt, classe 1971, ha eguagliato George Hincapie e Stuart O’Grady con 17 partecipazioni, dichiarando che a fine stagione appenderà le scarpette al chiodo e, dunque, ha cominciato vedendo vincere Pantani e ha chiuso ammirando le gesta di Nibali.
Il primo italiano in testa alla classifica generale fu Vincenzo Borgarello nel 1912, mentre la maglia gialla fu creata nel 1919.
Ottavio Bottecchia la ha indossata 34 volte, seguito da Gino Bartali a 23, Fausto Coppi, Felice Gimondi e Vincenzo Nibali a 19 e proprio il siciliano, primo isolano a imporsi alla Grande Boucle, eguaglia Gimondi nel numero di giorni in giallo in una stessa edizione, visto che il bergamasco si vestì da leader per 19 volte nel 1965.
Però, resta ineguagliato il record di Bottecchia nel 1924 in giallo dal primo all’ultimo giorno.
Con 4 vittorie di tappa, Nibali eguaglia proprio Bottecchia (1924 e 1925), Raffaele Di Paco (1932), Mario Cipollini (1999) e Alessandro Petacchi (2003), preceduto solo dalle 7 gemme di Bartali nel 1948 e dalle cinquine di Di Paco nel 1931 e Coppi nel 1952.
Pure il tedesco Marcel Kittel realizza un poker, eguagliando i propri trionfi del 2013, mentre la Germania non aveva mai vinto 7 prove in una sola edizione.
Dai record positivi, passiamo al premio meno nobile ma pur sempre apprezzato da alcuni, cioè la “Lanterne Rouge”, simbolo dell’ultimo classificato vinto da Cheng Ji che, primo cinese di sempre al Tour, ha pagato 6h02’24” dalla vetta risultando spesso fanalino di coda e non andando oltre un 145° posto alla sedicesima tappa.
Primo cinese di sempre pure a Vuelta e Giro, anche alla corsa spagnola nel 2012 giunse ultimo, perdendo “solo” 4h32’35” da Contador.
Ramunas Navardauskas ha regalato il primo successo della storia alla Lituania in quel di Bergerac facendo sbiadire il ricordo del famigerato Raimondas Rumsas, terzo al Tour 2002 e passato alla storia per le sue vicende di doping, a causa di cui fu arrestata la moglie Edita.
Il gruppo ha pedalato per 3660,5 Km, tragitto più lungo dal 2002 quando vennero percorsi 2 Km in più.
Infine, a 37 anni e 2 mesi, Jean-Christophe Peraud è il corridore più vecchio a salire sul podio dal 1976 quando Raymond Poulidor chiuse terzo a 40 anni e 3 mesi, non considerando Lance Armstrong che, nel 2009, terminò terzo a 37 anni e 10 mesi ma, in seguito, quel risultato gli fu cancellato così come tutti gli altri ottenuti tra l’1 Agosto 1998 e la fine carriera nel 2011 per utilizzo di sostanze proibite.
Riccardo Tempo
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