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Ciclismo, Tour De France: Nibali Kittel 4-4 e molto altro
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10 anni agoon
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RedazioneSugli Champs Elysees, il tornado tedesco Marcel Kittel eguaglia il numero di successi di tappa di Vincenzo Nibali a quota quattro, ma le perle del siciliano rimarranno nella leggenda in modo ben più significativo rispetto a quelle del più forte sprinter al mondo.
Sheffield, La Planche des Belles Filles, Chamrousse e Hautacam sono i luoghi che hanno incoronato lo Squalo, ma non dimentichiamo la grande impresa di Arenberg dove, sul pavé bagnato, ha demolito sotto ogni punto di vista i rivali, in primis Alberto Contador.
Vosgi, Alpi e Pirenei hanno mostrato un uomo solo al comando, il migliore tra i big anche tra côtes inglesi, pietre e cronometro.
La festa finale sul podio di Parigi è il simbolo dell’apoteosi di questo ragazzo che, per inseguire il suo sogno, si trasferì in Toscana ancora quindicenne per poter crescere in una realtà più solida rispetto a quella siciliana.
Come tutti gli adolescenti di quell’epoca (è nato nel 1984), è cresciuto con il mito del Pirata Marco Pantani, emblema di un ciclismo diverso che gioì in terra francese nel 1998, ultima volta in cui si sentì l’inno di Mameli alla Grande Boucle.
Durante la premiazione, il pubblico ha onorato il nuovo campione mantenendo un silenzio religioso durante il suo emozionato discorso e applaudendolo chiassosamente subito dopo.
Anche i suoi degni compagni di podio, i transalpini Jean-Christophe Peraud e Thibaut Pinot simboleggiano uno strappo rispetto al passato e, con le loro gesta, hanno reso ancor più grande la prova dell’azzurro che, ora, ha in bacheca tutte e tre le coppe dei Grandi Giri.
Dopo 3660,5 Km di fatica e sofferenza, è il momento di un meritato riposo dopo cui riprenderemo a sognare nuove epiche gesta, sperando che la prossima volta ci siano anche i suoi avversari più indomiti.
Alla Vuelta, il Team Astana dovrebbe schierare come capitano Fabio Aru, giovane sardo già terzo all’ultimo Giro, che sta cercando di imparare i segreti dell’altro celeberrimo isolano.
Il nuovo re del Tour de France dovrebbe essere presente ai mondiali di Ponferrada in Spagna, anche se il percorso è troppo semplice perché possa fare una dura selezione e, poi, chiuderà la stagione tentando di trionfare al Giro di Lombardia, la “Classica delle foglie morte”.
Riccardo Tempo
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