Il Moviolone
Beat ‘em up, l’angolo del wrestling – Lesnar vs. Cena a Summerslam. Roman Reigns già dietro la lavagna?
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10 anni agoon
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RedazioneL’atteso ‘Piano C‘ è stato varato. E chi si aspettava qualcosa di inatteso e rivoluzionario (con Paul Heyman non si sa mai) è rimasto parzialmente deluso: a Summerslam sarà infatti Brock Lesnar a contendere il titolo di campione dei pesi massimi WWE al campionissimo John Cena, un lottatore sempre più difficile da definire (per l’authority rappresenta un nemico, per il pubblico il protetto per eccellenza dell’authority. Insomma, il suo regno pare non piacere a nessuno).
I possibili scenari del match centrale dell’estate del wrestling saranno presi in considerazione più avanti. Ciò che è impossibile non rilevare, al momento, è che questo match rischia di mettere dietro la lavagna l’uomo che sembrava lanciato a una stagione da assoluto protagonista sul ring e da atleta più tifato nelle arene: Roman Reigns.
L’ex uomo da copertina dello Shield è il vero sconfitto del deludente Fatal-4 Way Match per il titolo di un Battleground dove il main event è stato completamente sbagliato. Assurdo mettere in un match del genere John Cena (l’uomo che “non molla mai”), Randy Orton (“il volto della Federazione”), Kane (una supposta macchina indistruttibile) e l’uomo emergente della WWE risolvendo il tutto in 18 minuti e 18 secondi. Significa delegittimare i tre sfidanti dal loro ruolo. Assurdo, soprattutto considerando che nella card della serata sono stati proposti due match tra Divas, uno singolo tra Fandango e Adam Rose, uno tra Rusev e Jack Swagger, uno tra Bray Wyatt e Chris Jericho e un 2 out of 3 Falls Match per le cinture di coppia. Che, cronometro alla mano, è durato 18 minuti e 49, cioè più dell’attesa lotta Cena-Orton-Kane-Reigns. Assurdo, soprattutto considerando che tanti di questi lottatori potevano essere inseriti in una Battle Royal per il titolo di campione intercontinentale che sembrava essere stata messa lì apposta per permettere a tutti di combattere, senza però togliere spazio a quello che doveva essere l’incontro della serata.
L’impressione è che la domenica notte di Tampa, Florida, abbia costituito una bocciatura senza attenuanti alle velleità da titolo di Reigns. Altrimenti non si spiega la sua gestione in un evento sì di passaggio, ma non per questo da gettare nella spazzatura senza alcun ritegno (l’unico titolo assoluto di Eddie Guerrero – lo ricordiamo – non arrivò in uno dei ‘Big Four’, ma in un di per sé inutilissimo No Way Out, il PPV che per anni ha collegato Royal Rumble e WrestleMania senza alcuno stravolgimento degno di tale nome), oltretutto in una contesa aperta ad altri tre rivali per la cintura. Ognuno dei quali uscito dall’evento umiliato da Cena.
E infatti, con il ritorno di Brock Lesnar, Reigns è finito presto in quello che potrebbe rivelarsi l’inizio di un precoce dimenticatoio: lunedì a Raw, ha sfidato a Miami Kane e Randy Orton in un handicap match. Vincendo e chiudendo guardando in cagnesco mister RKO (faida da mid card in vista per loro?). Quindi a SmackDown!, sul ring di Orlando, è finito nel main event. Un main event in cui però ha affrontato (e demolito) un Alberto Del Rio che sta vivendo un crollo verticale da mesi.
Quali sono le prospettive per l’ex Ariete dello Shield, quindi? La sua corsa verso la vetta della WWE riprenderà al prossimo allontanamento (inevitabile) di Lesnar dai ring? Oppure si rivelerà soltanto il Ryback del 2014 a fronte di un John Cena come sempre ‘intoccabile’ nel ruolo di top face di Stamford?
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