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GARBAGE TIME – Cleveland, All you need is (Kevin) Love!
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10 anni agoon
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Redazione“All you need is love”, cantavano i Beatles nell’estate del 1967, evergreen intramontabile, tornato recentemente alla ribalta soprattutto presso la città di Cleveland, Ohio e zone limitrofe.
A distanza di qualche giorno dalla fortunosa prima pesca al draft, e dal clamoroso ritorno del “Figliol prodigo” LeBron James, in casa Cleveland Cavaliers non è ancora tempo di meritate vacanze per il presidente Dan Gilbert ed il General Manager David Griffin.
Secondo le ultime indiscrezioni che trapelano con insistenza da oltre oceano, sarebbero infatti all’ordine del giorno incontri tra l’allenatore David Blatt, l’uomo franchigia (il Prescelto) e la dirigenza dei Cavs per cercare di costruire una squadra in grado di competere sin da subito per il titolo NBA, complice una eastern conference tra la più deboli e meno competitive degli ultimi anni. Sempre secondo i bene informati, pare che il “Re” abbia attivato sul proprio Ipod la ripetizione automatica dei brani, e che non la smetta un secondo di fischiettare allegramente il pezzo della band di Liverpool, come in preda alla più inequivocabile forma di “Beatlesmania”.
Il messaggio subliminale che James starebbe cercando di inculcare nelle menti dei suoi commensali, in perfetto stile James Vicary, è quello di provare a raggiungere con ogni mezzo e con qualsiasi espediente l’accordo con i Minnesota Timberwolves per portare nella “Mistake on the Lake”, il cecchino rimbalzista Kevin Wesley Love. Gli sforzi del “Prescelto” per ora stanno portando però, gli stessi risultati di quelli prodotti dal Vicary che, nel 1957, inserì durante la proiezione di un film immagini con scritto: “Eat pop corn” e “Drink coca-cola”, affermando di essere riuscito ad incrementare le vendite dei pop corn del 57% e quelle della coca-cola del 18%, salvo poi ritrattare tutto, solo qualche anno più tardi, davanti all’insorgere della sdegnata comunità scientifica.
La sottile linea che traccia il confine tra “Squadra competitiva sin da subito” e “Squadra da titolo”, potrebbe essere, infatti, varcata grazie all’inserimento dell’ala-pivot da UCLA, legata ai “Lupi grigi” da un altro anno di contratto (più un altro condizionato dalla “player option” che difficilmente verrà sfruttata) a 15,719,062 dollari. L’offerta per aggiudicarsi il Beach Boy sarebbe infatti pronta e certamente allettante: Andrew Wiggins, Anthony Bennet e una futura prima scelta (che difficilmente sarà “alta” visto la quasi certa partecipazione ai playoffs con l’inserimento di Love in quintetto). Premesso che Wiggins deve ancora porre la propria firma sul “contrattone” da oltre 5 milioni di dollari che lo legherà ai Cleveland Cavaliers per le prossime stagioni, e che quindi per i successivi 30 giorni non potrà essere oggetto di scambio, lo scenario sembrerebbe ulteriormente complicato dalla forte insistenza dei Golden State Warriors, anche loro assolutamente interessati ad aggiudicarsi i “talenti” di “Big” Love (si parla di un’offerta che prevedrebbe l’inserimento di Klay Thompson, David Lee e Harrison Barnes).
L’approdo dell’ex Bruins a nord-est dell’Ohio, sulla costa sud del lago Eire determinerebbe la costituzione di un nuovo nucleo centrale di “Big Three” con il giovane play Kyrie Irving a completare il terzetto, in grado certamente di affermarsi in breve tempo come gli unici seri candidati ad un posto in finale ad est. I centimetri di Love, la sua incredibile abilità a rimbalzo, la sua disarmante capacità di tiro, la sua personalità, la sua leadership e la sua duttilità tattica, consentirebbero a coach Blatt di scegliere tra un innumerevole ventaglio di soluzioni offensive: giocare “piccolo” con Love da 5 e LeBron da 4 o schierare un quintetto lungo con James da 3, Love da 4 ed il brasiliano Anderson Varejao da 5 a seconda delle evenienze, soprattutto nei playoffs, quando saper cambiare pelle è fondamentale.
Il 37,6% da 3 punti in stagione regolare, rende Love anche un pericolo pubblico con i piedi dietro l’arco dei 3 punti e l’aggiunta del veterano Mike Miller ed il probabile approdo in maglia Cavs dell’eroe delle Finals 2013 Walter Ray Allen, consentirebbero di trasformare in “oro” tutti (o quasi) gli scarichi frutto delle penetrazioni (di solito sono tante) del “Prescelto” e del giovane play australiano (anche le sue non sono poche).
Affidandoci ora ad un pizzico di matematica (senza esagerare perché sappiamo essere amica di pochi), che, secondo quanto affermano quelli bravi, non è mai un’opinione, ed utilizzando il complicatissimo sistema chiamato Statistical plusminus (i dati li trovate su internet, non sono farina del nostro sacco), una squadra composta da: Irving, Waiters, James, Love, Varejao ed in grado di garantire dalla panchina punti immediati e preziosi con giocatori del calibro di: Miller, Allen, Thompson, Turiaf e Haywood consentirebbe ai Cavs in proiezione di ottenere un record di 63 vittorie a fronte di 19 sconfitte stagionali, record che nel 40% dei casi ha portato la squadra che lo ha attenuto alla conquista del titolo.
P.S. Se avessimo saputo prima dell’esistenza di questo “sistema” e che con il record di 54-28 di questa stagione, Miami aveva solo il 5% di possibilità di successo, forse avremmo puntato un penny a cuor leggero sui San Antonio Spurs, anche due..
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