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Ciclismo, Tour de France: Nibali padrone in salita, il futuro sorride a Majka e König
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10 anni agoon
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RedazioneLa prima tappa alpina, da Saint-Etienne a Chamrousse, ha visto il terzo trionfo di Vincenzo Nibali che, dopo l’arrivo, ha ricordato Fabio Casartelli, campione olimpico a Barcellona, che perse la vita il 18 Luglio 1995 sulla discesa del Portet d’Aspet.
Il caldo ha condizionato la giornata, causando seri problemi ai corridori.
Il Col de Palaquit ha frazionato il gruppo, tagliando le gambe a quelli che, poi, sarebbero crollati sulla dura ascesa di Chamrousse.
I migliori gregari in salita del siciliano hanno perso presto la testa della corsa, visto che Scarponi ha avuto una netta crisi già sul Palaquit e Fuglsang è caduto nella discesa seguente.
Il solo Tanel Kangert ha aiutato il capitano per qualche Km sull’erta conclusiva ma, quando la superiorità di un atleta è così evidente sugli altri, in certi casi la solitudine non è un problema.
Il finale ha inoltre mostrato la grande intelligenza tattica dello Squalo che, allo scatto di Valverde, è rimasto tranquillo prendendogli la ruota senza tentare subito il contrattacco.
Poi, a 6,6 Km dal traguardo, ha staccato Valverde e Pinot e una volta ripresi Majka e König è rimasto con loro cercando di tenerli con sé fino alla fine per dar loro una possibilità di vittoria.
Ma, ai meno 3,3 Km, vedendo il riavvicinarsi di Valverde, ha aumentato il ritmo staccando i due compagni, senza mai dare la sensazione di essere a tutta dato che la tappa successiva prevede alcune difficili asperità e risparmiare qualche energia potrebbe risultare assai prezioso.
E’ incredibile il distacco inflitto dalla maglia gialla ai diretti concorrenti che, al suo contrario, hanno dato il massimo.
Alejandro Valverde, giunto a 50”, ha lottato strenuamente ed è stato ripagato guadagnando il secondo posto nella generale a 3’37” dal leader.
Thibaut Pinot, staccato di 53”, è in crescita e il podio è a pochi secondi visto il mezzo minuto ripreso a Romain Bardet.
Ma, mentre i francesi sognano un piazzamento sui Campi Elisi che manca dal 1997 con la piazza d’onore di Richard Virenque, gli onori vanno a Rafal Majka e Leopold König, secondo e terzo a 10” e 11” da Nibali.
Majka, venticinquenne polacco della Tinkoff-Saxo, è già conosciuto in Italia per i suoi piazzamenti al Giro (6° nel 2014 e 7° nel 2013) e per le sue buone doti da scalatore.
Invece, il ceco König, ventisettenne in forza alla NetApp, si è messo in luce nel 2013 alla Vuelta trionfando in quota sull’Alto de Peñas Blancas e concludendo nono assoluto.
A questa Grande Boucle sta realizzando dei grandi numeri, recuperando molte posizioni in classifica non appena la strada si inerpica.
Difatti, mentre Majka ha speso poche energie nei giorni precedenti, König è un uomo di classifica.
A La Planche fu una rivelazione chiudendo ottavo a 50” da Nibali e a Chamrousse si è comportato ancora meglio, passando dal diciannovesimo al decimo posto assoluto ad appena un secondo da Rui Costa, nono.
La prossima tappa metterà in luce la sua resistenza e le sue capacità di recupero a breve termine.
Il nostro Fabio Aru, in futuro, avrà diversi avversari con cui lottare.
Riccardo Tempo
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