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Ciclismo, Tour de France: Gallopin re di Francia, Talansky eroico
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10 anni agoon
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RedazioneL’undicesima tappa risalta le imprese di Tony Gallopin e Andrew Talansky, rispettivamente primo e ultimo al traguardo di Oyonnax.
Il transalpino della Lotto-Belisol, già maglia gialla dopo la nona tappa, è il volto nuovo del ciclismo di Oltralpe grazie al suo coraggio e alle sue doti da attaccante.
Il pubblico francese è alla ricerca di un uomo in grado di vincere un Grande Giro da molti anni, visto che l’ultimo fu Laurent Jalabert alla Vuelta nel 1995 mentre per Giro e Tour bisogna risalire al decennio precedente grazie ai due fuoriclasse Laurent Fignon (Giro 1989) e Bernard Hinault (Tour 1985).
Negli ultimi venti anni, la Francia ha issato sul piedistallo come eroi nazionali quei ciclisti in grado di regalare emozioni con attacchi improvvisi, su tutti Richard Virenque, Luc Leblanc, Jacky Durand e nell’ultimo periodo Thomas Voeckler, Sylvain Chavanel e Pierre Rolland.
Nel 2014 si sono messi in luce corridori forti su tutti i fronti: lo sprinter Nacer Bouhanni con tre tappe vinte al Giro, due attaccanti come Gallopin e Blel Kadri e forti scalatori come Romain Bardet, Thibaut Pinot e Jean-Christophe Peraud.
Al Tour, la classifica vede Bardet quarto e maglia bianca, Gallopin quinto (ma, con le salite alpine dovrebbe cedere), Pinot sesto e Peraud ottavo.
Dunque, il futuro potrebbe essere roseo dato che Bardet, Pinot e Bouhanni sono del 1990, l’emergente velocista Arnaud Demare del 1991 e Gallopin del 1988, mentre il solo Peraud è verso la fine della carriera.
Invece, l’americano Andrew Talansky della Garmin-Sharp era venuto alla Grande Boucle con alte aspettative dopo la splendida vittoria al Giro del Delfinato, a cui hanno preso parte pure Nibali, Contador e Froome.
Ma, l’enorme pressione e alcune cadute lo hanno mandato presto fuori giri fino al crollo della decima tappa.
A Oyonnax, è giunto ultimo in solitaria a 32’05” dai migliori nonostante il forte dolore alla schiena che, unito alla delusione, lo ha fatto fermare a bordo strada per alcuni istanti con il pensiero del ritiro.
Ma, supportato a parole dal team, è ripartito arrivando entro il limite massimo di tempo consentito.
Dopo Contador, che ha corso con una frattura alla tibia per 17 Km, anche Talansky ha dimostrato un carattere che, ormai, è tipico solo di pochi sport.
Riccardo Tempo
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