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Editoriale Inghilterra, quanti errori, Mister Roy!
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10 anni agoon
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RedazioneI Tre Leoni si presentavano al match d’esordio contro l’Italia con l’obiettivo di spazzare via il cicaleccio di tifosi e addetti ai lavori che insinuava senza mezzi termini come l’edizione 2014 della nazionale inglese fosse una delle più deboli degli ultimi decenni. Ma, purtroppo per loro, non ci sono riusciti affatto. Se nel recente passato sono stati traditi da una overdose di aspettative, non sempre ben riposte, ma almeno qualcosina hanno racimolato (un paio di quarti di finale), questa volta sarà già un’impresa passare il turno. Certo, non tutto è perduto e se l’Uruguay è quello visto in campo contro il Costa Rica ci sono concrete possibilità di battere i sudamericani.
Resta la ferita aperta di un esordio negativo. Restano tutti e, anzi, dopo Manaus sono ancor più amplificati, i tanti problemi che affliggono da tempo la nazionale inglese. Tra questi, la guida tecnica. Nutriamo grande rispetto e stima per Roy Hodgson, vero gentleman del football, ma temiamo che sia il classico allenatore che non può allenare squadre di un certo livello e blasone. Vanno bene la Svizzera, la Finlandia, oppure il Fulham, tanto per citare alcune delle 20 compagini dirette in carriera, ma quando si alza l’asticella sono guai. Poche stagioni fa la sua esperienza al Liverpool era stata fallimentare, adesso non sta facendo meglio con l’Inghilterra.
Contro gli Azzurri ha deciso di puntare forte sin dal fischio d’inizio sulla velocità del duo Sterling &Welbeck, regalando in maniera evidente il possesso palla agli avversari. Per carità, la squadra ha costruito delle buone occasioni, ma visto le condizioni climatiche meglio sarebbe stato giocarsi uno dei due scattisti nella ripresa e dare fiducia dall’inizio ad Adam Lallana, buttato nella mischia solo a dieci minuti dalla fine. L’assetto iniziale ha comportato una partita di immenso sacrificio per Steven Gerrard – chiamato soprattutto ad arginare le trame italiane a centrocampo – e Wayne Rooney – spesso costretto a fare il terzino. Singolare poi come nei minuti finali non si sia provato a sfruttare le incornate e il gioco di sponda di un centravanti vero quale il neo-acquisto del Liverpool Rickie Lambert. Intendiamoci, non è solo colpa di Mister Roy. La prova dell’Italia è stata a tratti convincente, mentre le carenze strutturali dei Tre Leoni non si scoprono certo oggi. A partire da una difesa non eccelsa, dove sul piano del puro contenimento hanno fatto meglio Cahill e Jagielka rispetto ai due terzini Johnson e Baines, più bravi in fase offensiva, ma dietro a tratti imbarazzanti. Agli inglesi manca un giocatore alla Pirlo, e scusate se è poco. Ora si devono inventare qualcosa per salvare almeno la faccia. Casomai sfruttando meglio Rooney e pregando che finalmente si sblocchi a un Mondiale. Il buon Wayne, infatti, non ha mai segnato un goal in una competizione iridata. Se non si sbriga, rischia che sia troppo tardi, sia per lui che per la sua nazionale.
Luca Manes.
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