Amarcord
Zanetti: “Mi voleva il Real Madrid, ma dissi di no”. E poi svela chi vorrebbe come suo erede all’Inter
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10 anni agoon
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RedazioneJavier Zanetti torna a parlare di sé e di Inter intervenendo da ‘Tuttosport’ in un forum con i tifosi. E individua il suo possibile erede in nerazzurro, con Thohir che potrebbe prendere appunti.
“Ho capito che era la mia ultima stagione il 9 novembre, quando ho sentito il boato dei tifosi al mio rientro in campo contro il Livorno – svela l’ex capitano nerazzurro -. Mi ero gravemente infortunato, promettendo a me stesso che sarei tornato in campo almeno per una partita. E ce l’ho fatta. Poi è iniziata la parte difficile, perché mi sentivo bene e avevo la sensazione di poter continuare a giocare”.
“Ho passato in Italia più di metà della mia vita, la mia famiglia si è stabilita qui. Ci resterò ancora. Sarò sempre grato a questo Paese, all’Inter e alla famiglia Moratti che ha puntato su di me quando non era nessuno. Difendere i colori nerazzurri rappresenta un motivo d’orgoglio per me”, prosegue ‘Pupi’.
Un futuro che potrebbe essere ancora al Biscione: “Sto parlando con Thohir e il suo staff. Ho passato 19 anni all’Inter e ora vorrei aiutare a far capire ai nuovi cosa significa l’Inter. Senza Facchetti e con Moratti un po’ defilato credo di avere il compito di rappresentare l’interista vero e trasmettere il dna nerazzurro”.
Un filo conduttore che si sarebbe anche potuto spezzare, diversi anni fa. “Non nego di aver avuto delle occasioni per andarmene – confessa il ‘Tractor’ argentino -. Potevo andare al Real Madrid, ma anche nei momenti più difficili ho tenuto duro, non volevo abbandonare l’Inter senza aver lasciato il segno. Mia moglie fu d’accordo. Ricordo che mi disse che lì sarei stato un Galactico tra i tanti, mentre all’Inter tanti si identificavano in me e potevo riscrivere la storia del club. Aveva ragione”.
Ora c’è da raccogliere la sua eredità. E Zanetti mostra di avere le idee chiare: “Come ruolo e duttilità direi Zabaleta del City, che oltretutto è argentino come me. Come possibile percorso in nerazzurro vedo bene Kovacic. Ma se devo essere sincero mi farebbe molto piacere se la società ritirasse il mio numero e un giorno potesse indossarlo mio figlio Tomas. E’ il più piccolo di casa e quello che più ama il pallone”.
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