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Editoriale Roland Garros – Bencic sulle orme di Martina Hingis
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11 anni agoon
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RedazionePer scrivere questo articolo è sopravvenuta la necessità di recuperare uno scritto risalente all’Open d’Australia del gennaio scorso. Nel freddo di una notte fonda, quando dall’altra parte del mondo splendeva un sole bizantino, ammiravo i colpi di Belinda Bencic, svizzera ancora minorenne, che si divertiva a prendere a pallettate la nonna del circuito WTA, Kimiko Date-Krumm. A distanza di quattro mesi appena, Belinda ha mostrato i suoi mostruosi miglioramenti su un altro grande palcoscenico, il Roland Garros, di fronte a una regina di questo sport: la rinata Venus Williams. La venere nera ha battuto la ragazzina ma i colpi migliori li ha messi in mostra proprio Belinda: il futuro è tutto suo anche se insisto nel dire che i paragoni con Martina Hingis sono ancora esagerati.
Di una cosa, però, il destino ha legato Belinda a Martina. La madre. Escludendo l’ipotesi di parentela fra le due va ricordato che Melanie Molitor, madre della Hingis nonché ex n.3 di quel paese che fu la Cecoslovacchia, è stata l’iniziale allenatrice della Bencic. Pure la giovane tennista ha le stesse origini di Martina e al suo stesso modo è naturalizzata svizzera. Per la signora Melanie, tuttavia, il mandato sur-le-champs dura poco perché Ivan Bencic, il papà, s’impadronisce e allena la figlia con gli stessi metodi rudi del Bratislava (la squadra di hockey in cui militava con discrete fortune il nonno). Non proprio un paradiso per una bambina.
Senza dilungarci troppo, dopo il terzo giorno di gare abbiamo sottomano gli esordi dei quattro favoriti. Chi meglio ha impressionato sono stati Rafa Nadal e Novak Djokovic, autori di due passeggiate rispettivamente contro Ginepri (lo statunitense ha rastrellato solo tre games in tre set, un tempo a rendere onore a questa nazione c’erano Sampras, Agassi o McEnroe… ma non è il caso) e Sousa (il primo tennista nella storia del Portogallo). Un passettino più indietro, ma solo per la regola del “best of five sets” che non giova all’età, sta Roger Federer; staccato c’è Andy Murray. Lo scozzese è sul viale della guarigione ma non è ancora al top della condizione atletica, ecco spiegato il set lasciato a Golubev, picchiatore kazako.
La storia di una breve pagina di questo romanzo ancora tutto da scrivere finisce con Melanie che, volente o nolente, torna a fare la casalinga, mentre Ivan e la multinazionale Octagon prendono di rimbalzo gli allori di Belinda. Nel match contro Venus Williams, nel boxe del Chatrier, sedeva anche Martina Hingis la quale, con tutte le probabilità, si è rivista in campo in quella giovane ragazzina cecoslovacca.
Alessandro Legnazzi
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