Pagelle Juventus
Editoriale Roland Garros – Wawrinka, l’uomo della finta svolta
Published
11 anni agoon
By
RedazioneCi voleva qualcosa per rompere la monotonia di questo Roland Garros appena iniziato. Un tuono, ad esempio, visti i nuvoloni torvi che oscurano il cielo di Parigi da qualche giorno. La pioggia ha interrotto le partite nel pomeriggio, Novak Djokovic ha provato (con successo) a intrattenere il pubblico, intento ad aprire gli ombrellini che vengono distribuiti fuori dai cancelli: il serbo, oltrechè un grande tennista, è anche il miglior showman che il circuito possa permettersi. Ha una simpatia travolgente che non sfocia nel ridicolo grazie a quella faccia da ragazzo del coro che lo rende unico: a Nole basta mettere al riparo dalla pioggia un raccattapalle fradicio e offrirgli un bevanda per attirare a sé l’amore del Lenglen.
Certo, bel gesto: però se le emozioni del tennis sono tutte qui c’è da disperarsi. A intervenire in soccorso è la storia di questo sport, imprevedibile forse solo come lo sci alpino sa essere: la sorpresa che ci ha riservato Stan Wawrinka messo cestinato numerosi articoli in via di definizione. Un sconfitta fragorosa ma prevedibile visto l’inizio di stagione vissuto a tutta velocità e i piccoli acciacchi, di quest’ultimo periodo, che gli hanno impedito di giocare con continuità. È evidente che lo svizzero non è il ricambio generazionale – cui molti hanno creduto – ai Fab Four, per tanti motivi: in primis, ha 29 anni, un’età estremamente tardiva per consacrarsi e, in secondo luogo, gioca un tennis prevedibile, con poche rotazioni e di conseguenza poco adattabile ai campi veloci.
Wawrinka ha imparato poco dalle sconfitte e meno ancora dalle vittorie: evidentemente uno Slam (l’Australian Open di gennaio) e un 1000 (il Master di Montecarlo) lo hanno cambiato solo di classifica e cachet. Tutte le egemonie, anche quelle più terribili, hanno un capo e una coda: accadrà anche nel tennis con i quattro grandi che negli ultimi dieci anni si sono spartiti 39 Slam su 40, lasciando a Gaston Gaudio lo US Open 2009. Da ieri sera, però, siamo certi di una cosa: non sarà Wawrinka a porre fine al dominio più longevo della storia moderna del tennis.
Alessandro Legnazzi
You may like
Dal Newton Heath al Manchester Utd: quando i Red Devils non erano diavoli e neppure rossi
Quella volta che… Sylvester Stallone parò un rigore alla Germania
FOTO – Il Bayern vince ancora, ma a festeggiare non c’è proprio nessuno…
VIDEO – Ricordate Diego Forlan? Gioca e segna ancora, ma nella Serie B giapponese!
18 gennaio 1953, quella volta che Amadei al 90′ fece esplodere il Vomero e piangere la ‘Signora’
Storia dell’autogol: i pionieri, i più grandi “autogoleador”