Pagelle Juventus
Editoriale – Il cul del Carlet
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11 anni agoon
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RedazioneDa italiani siamo felicissimi per Ancelotti, un allenatore che abbiamo sempre apprezzato per la classe, la compostezza, l’educazione e, ovviamente, la competenza tattica. Perché non si arriva ai suoi livelli (3 Champions League vinte, roba da extraterrestre!) se non sei un grande. Vincere non è mai semplice, farlo ovunque e con grande signorilità come ha fatto lui, è da mito.
Nello specifico, però, il buon Carletto ci perdonerà se gli diamo pure dell’uomo baciato dalla dea bendata, perché nella gara contro l’Atletico, a due minuti dalla fine, quasi non ci credeva più nemmeno lui. L’inquadratura della telecamera che coglieva il suo volto accigliato più del solito mentre buttava uno sguardo al cronometro che inesorabilmente correva, lasciava pochi dubbi.
Invece, dal nulla, è spuntata la testolina di Sergio Ramos, che dopo la doppietta di Monaco, ha salvato ancora una volta il suo Real e, in particolare, il suo grande amico Iker Casillas, autore di una prova inguardabile. Intendiamoci, i blancos non hanno rubato nulla, così come anche i Colchoneros se la sarebbero ampiamente meritata, ma anche il fato, a Lisbona, tifava per la “decima”. Se Ancelotti merita un applauso, due, tre, quattro vanno tributati anche a Diego Simeone che, con molti meno mezzi, è andato a 2′ dalla storica doppietta.
Rispetto al collega, al tecnico dell’Atletico è mancato quel pizzico di buonasorte che serve sempre, soprattutto ad altissimi livelli, quando spesso la differenza la fanno gli episodi. Tempo fa chiacchieravo con un presidente che mi diceva: “Tra un allenatore molto bravo e uno molto fortunato, prendo quello molto fortunato”. Perez è andato sul sicuro, ne ha preso uno molto bravo e pure fortunato.
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