Milan, tutti i nomi per il dopo Seedorf

Non ci sono più dubbi. Ormai è certo. Anzi, lo era da tempo. Quella contro il Sassuolo sarà l’ultima partita di Seedorf sulla panchina del Milan. Arrivato come il salvatore della Patria, Clarence se ne va da nemico giurato, quasi da serpe in seno, esiliato da quella che per dieci lunghi anni era stata la sua casa, la sua famiglia.

L’uscita di scena del tecnico olandese porta con sè un interrogativo urgente: chi sarà il prossimo a sedere su quella che, in questo momento, è la panchina più bollente e scomoda d’Italia? Quattro i nomi al vaglio della società. Già, ma al vaglio di chi? Di Galliani? Di Barbara? O di Silvio Berlusconi?

In quattro si contendono la posta dicevamo. Il primo è inevitabilmente Pippo Inzaghi, tecnico della Primavera rossonera, uomo del club, soluzione interna già pronta, la più gradita ad Adriano Galliani. Il secondo è Vincenzo Montella, l’uomo che accende le fantasie del presidente, ma che la Fiorentina non pare minimamente intenzionata a liberare. Senza contare il fatto che sull’Aeroplanino è forte l’interesse della Juve, alla ricerca di un degno erede di Antonio Conte, ormai in procinto di dire addio alla Signora.

Il terzo è Roberto Donadoni, artefice della rinascita del Parma, ex milanista ed ex CT della Nazionale, capace e preparato, forse non di grande impatto dal punto di vista mediatico. Il quarto e ultimo, non in ordine d’importanza, è Luciano Spalletti: dalla Russia con furore. L’ex tecnico dello Zenit San Pietroburgo sembra al momento il favorito nella corsa alla panchina milanista, grazie anche ai buoni rapporti tra Silvio Berlusconi e Vladimir Putin, il quale avrebbe promesso di intercedere presso la Gazprom al fine di liberare Spalletti dal pesantissimo contratto che ancora lo lega al club russo.