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EUROPA LEAGUE – Bela Gutmann colpisce ancora: Siviglia campione ai rigori, ottavo ko per i lusitani
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11 anni agoon
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RedazioneSIVIGLIA-BENFICA 0-0 d.t.s. (4-2 ai calci di rigore)
Non sono bastati 120′ per decidere la finalissima di Europa League tra le due formazioni iberiche: allo Juventus Stadium, Siviglia e Benfica hanno dato vita ad una gara vibrante e combattuta, anche se priva di reti. Sono stati quindi i calci di rigore a decretare la vittoria finale del Siviglia, che cavalca l’ormai celebre maledizone di Bela Gutmann e solleva per la terza volta l’Europa League in altrettante finali giocate. Si tratta invece dell’ottavo ko consecutivo nell’atto conclusivo di un trofeo europeo per i lusitani, che da quando -erano gli anni ’60- il tecnico ungherese giurò che le Aquile di Lisbona non avrebbero mai più sollevato una coppa continentale.
Così il Siviglia ha vita facile ai calci di rigore, dove il Benfica si presenta con timore e poca lucidità, forse con ancora nelle orecchie le parole dell’ex tecnico e negli occhi la sconfitta subita, sempre in finale di Europa League, appena un anno fa di questi tempi.
I rigori segnano l’epilogo di un match giocato su ritmi veloci, ma senza clamorose occasioni da rete: nell’arco dei 120′ il Benfica ha collezionato più palle-gol, mentre il Siviglia ha giocato di contropiede, dimostrando una maggior compattezza tra i reparti e una lucidità finale che è valsa l’affermazione. Decisivi dal dischetto gli errori di Cardozo e Rodrigo (grandi parate di Beto in entrambi i casi) e la rete di Gameiro per gli andalusi, che ancora una volta non steccano: se per i portoghesi le finali sono una maledizione, per gli spagnoli sono una vera e propria benedizione, non avendo mai steccato l’appuntamento con la storia.
Dopo le affermazioni del 2006 e del 2007, ora i Rojiblancos tornano di nuovo sul tetto d’Europa, dopo un cammino che li ha visti eliminare (non senza fatica) compagini del calibro di Betis, Porto, Valencia e quindi il Benfica, recuperando più volte risultati che sembravano avversi e raddrizzando la sorti di un fato che sembrava avverso. Già, perchè a volte, la storia si può cambiare. E questo (prima o poi) deve pur valere anche per il Benfica…
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