Editoriale – Ma il Milan voleva andarci in Europa League?

Il Milan dice addio alle sue (timide) speranze europee e lo fa nel modo più crudele possibile. Certo, il missile di Brienza che detona all’incrocio e’ forse una punizione eccessiva per i rossoneri, che però non dovevano arrivare alla penultima giornata per guadagnarsi l’Europa League (!), mettendola a rischio per un episodio (come puntualmente accaduto).

Oltre al risultato, la beffa di due legni che hanno rimbalzato Balotelli e spento gli ardori rossoneri. Ardori tiepidi in realtà, perché la prestazione dei ragazzi di Seedorf e’ stata tutt’altro che positiva. Se guardiamo alla gara, infatti, non solo l’Atalanta non ha rubato nulla, anzi ha tenuto per lunghi tratti in mano il gioco, manovrando palla e gestendo i ritmi. Ha dato lei di essere la grande alla conquista di un importante obiettivo stagionale.

Per intenderci il Milan aveva in panca Zapata, Bonera, Essien, Poli, El Shaarawy, Taarabt e Pazzini, eppure in campo la squadra che sembrava lottare per l’Europa era quella in nerazzurro. I ragazzi in rossonero, invece, del loro allenatore hanno preso anche l’incedere, il vizio di giocare sulle punte, di specchiarsi. Lottare, combattere, volere e dovere, e’ un’altra roba.