Pagelle Juventus
Editoriale – Juve, la vittoria delle tre C…
Published
11 anni agoon
By
RedazioneIn barba alla scaramanzia, adesso è ufficiale: la Juventus è campione d’Italia per la 30esima volta nella sua ultracentenaria storia. Senza nemmeno giocare e sporcare le maglie: a dare il via alla festa bianconera ci ha infatti pensato il Catania, che ha apparecchiato la tavola a Conte e ai suoi che -per ricambiare- dovranno ora offrire almeno una cena agli etnei, risorti miracolosamente (ancora una volta contro la Roma) al termine di una stagione da dimenticare…
Chi non si dimenticerà mai questa annata è invece Antonio Conte che, archiviate le delusioni di Coppa, può finalmente stappare lo spumante e festeggiare il terzo scudetto consecutivo, come solo i grandi hanno saputo fare nella storia. La sua è la vittoria della convinzione, quella di una squadra che -dalla cintola in su- non molla niente, neanche il più irraggiungibile dei palloni, mentre in avanti è classe allo stato puro, fantasia ed estro creativo.
Sta tutta qui la vittoria della Juve, nella grinta dei mediani e nella classe degli avanti, un antitesi di emozioni difficilmente amalgamabile: a quello ci ha pensato lui, Antonio Conte, un po’ di Lippi (nella tattica) e un po’ di Mourinho (nella comunicazione), vero prototipo di allenatore moderno e leader indiscusso di questa squadra.
Li ha caricati al massimo, i suoi giocatori, protetti da tutto e da tutti (gufi in testa), usando la forza della Roma come uno stimolo a dare di più, giornata dopo giornata. E adesso può, anzi deve, festeggiare: le stelle adesso sono tre per tutti, come tre sono le C di convinzione, classe e Conte, ça va sans dir…
You may like
Dal Newton Heath al Manchester Utd: quando i Red Devils non erano diavoli e neppure rossi
Quella volta che… Sylvester Stallone parò un rigore alla Germania
FOTO – Il Bayern vince ancora, ma a festeggiare non c’è proprio nessuno…
VIDEO – Ricordate Diego Forlan? Gioca e segna ancora, ma nella Serie B giapponese!
18 gennaio 1953, quella volta che Amadei al 90′ fece esplodere il Vomero e piangere la ‘Signora’
Storia dell’autogol: i pionieri, i più grandi “autogoleador”