Pagelle Juventus
Editoriale – Prandelli, porta Insigne in Brasile!
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11 anni agoon
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RedazioneLorenzo Insigne è certamente uno dei giocatori italiani di maggiore prospettiva e questo lo diciamo da prima della finale di Coppa Italia, che non ha fatto altro che confermarlo. Lo è perché nel suo genere è unico, nel senso che in giro come lui ce ne sono pochi, per capacità tecniche e posizione in campo.
Le ali, infatti, sono merce rara in un calcio italiano che si droga di 3-5-2, perché così scaccia la paura. C’è voluto un tecnico “europeista” come Benitez per restituire dignità ai laterali alti, lanciando Lorenzo “Il Magnifico”, appunto, ma anche Callejon e Mertens, due tra i migliori della stagione dei partenopei.
Insigne è unico, dicevamo, perché punta e salta l’uomo (e anche quando non ce la fa, ci ha comunque provato, denotando personalità e carattere), crea superiorità numerica, è rapido, tecnico ed è diponibile a sacrificarsi per la squadra, dote sempre apprezzata dagli allenatori perché dà equilibrio ad un modulo (che sia 4-2-3-1 o 4-3-3) che ne ha estremamente bisogno per evitare reparti sfilacciati e dolorose ripartenze avversarie. Il laterale napoletano non ha ancora laureato, ma sta studiando da grande.
Per questo, forse, meriterebbe maggiore attenzione anche in chiave Nazionale, perché è uno dei pochi che può creare un’alternativa al classico 4-3-1-2 prandelliano e allargare la squadra, rendendola più imprevedibile. Si dice che gli azzurri non possano adottare il 4-3-3 per mancanza di ali, ma con Cerci e Insigne questo diventa un falso problema. Il problema vero, invece, resta trovare un centravanti che si travesta da leader e trascini i compagni. Ma questa è un’altra storia…
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