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Editoriale – Milan, Kakà ha dubbi sul suo futuro.. I tifosi, no!
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11 anni agoon
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RedazioneAlzi la mano chi il 1° settembre del 2003, al termine del match di campionato tra Milan ed Ancona, finito 2-0 per i rossoneri, avrebbe scommesso un soldo, sul legame intenso, quasi viscerale, che di li a poco si sarebbe venuto a creare, tra quel giovane brasiliano, dal nome un po’ buffo di Kakà ed il Milan, uno dei club più prestigiosi al mondo.
Il segno che si trattasse di un giocatore predestinato, arriva molto presto, quando ad un mese dal suo esordio, Ricky, segna il suo primo gol con la maglia rossonera, all’Inter, in un derby.. non un avversario qualunque. Da li, lo sappiamo molto bene è iniziata la carriera folgorante, di un giocatore meraviglioso, sempre estremamente corretto, dentro e fuori dal campo. Trascinatore del Milan in Champions, autore di “partite perfette“, gol meravigliosi, ed addirittura Pallone d’Oro nel 2007, precedendo due giovani talenti come Cristiano Ronaldo e Messi, che da li a pochi anni, avrebbero dominato il calcio mondiale.
Giunto al vertice della propria carriera agonistica, ormai Kakà è l’idolo dei tifosi del Milan, il suo nome non fa più ridere gli avversari, ma mette paura. A San Siro viene ammirato, come il simbolo di un Milan vincente, ed il legame con la sua gente è talmente forte che nel gennaio 2009, i rossoneri rinunciano ad un’offerta da quasi 100 milioni di euro del Manchester City. I tifosi, scendono in piazza, per opporsi alla sua cessione, come quelli della Fiorentina per Baggio, quelli della Lazio per Signori e qualche tempo dopo quelli dell’Inter per Guarin (anche se qui la situazione è stata un po’ diversa) al grido di: “Non si vende Kakà“.
Neanche i tifosi, però, possono più niente qualche mese dopo, quando nella notte tra l’8 ed il 9 giugno 2009, il Real Madrid da l’annuncio ufficiale di avere acquistato il brasiliano per la somma (sin li record) di 67 milioni di euro. A Madrid, Kakà farà coppia con Cristiano Rolando e si dice che i due saranno destinati a compiere imprese memorabili ed a conquistare la tanto agognata “Decima“,(che ancora manca). Non andrà proprio così..
A Madrid, Kakà conosce gli anni più bui della sua carriera. Tradito da un fisico, sino a quel momento perfetto, gioca 120 partite in quattro anni mettendo a referto “solamente” 29 reti..
“Certi amori, però, non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano“, lo sappiamo bene e e lo sa soprattutto Adriano Galliani che l’estate scorsa ha riportato Kakà a Milano, al Milan. Ritrovato l’abbraccio dei suoi tifosi rossoneri, quelli che l’anno amato ed ammirato per 6 lunghi anni, il brasiliano ha sorpreso tutti gli scettici, giocando la bellezza di 27 partite e mettendo a referto 7 gol all’interno di un contesto di squadra disfunzionale in una stagione disastrosa per tutta l’ambiente rossonero.
In una recente intervista Kakà ha dichiarato di non sapere se rimanere al Milan o se, per motivi personali, tentare una nuova carriera in un calcio in espansione ed in un mondo affascinante come quello degli Stati Uniti. “La mia voglia è rimanere ma ci sono cose personali da sistemare e decidere. I tifosi non si preoccupino, non giocherò con loro: sarà una scelta mia, quella del futuro, la volontà è di rimanere ma pesano anche fattori personali e della famiglia”, le parole del brasiliano.
Riki, riflettici, fallo per i tifosi, per i tuoi tifosi..
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