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Bufera razzismo in NBA. Sterling alla compagna: “Niente neri su Instagram”, i Clippers non ci stanno
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11 anni agoon
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RedazioneUna vera e propria bufera si abbatte oltre Oceano su Donald Sterling, proprietario dei Los Angeles Clippers, che in una registrazione audio ottenuta dal sito ‘Tmz’ si rivolge alla compagna chiedendole di non portare persone di colore ad assistere alle partite del suo team e a non pubblicare su Instagram immagini in cui è in compagnia di afroamericani.
Ora la questione è allo studio della NBA, che vuole verificare che la voce appartenga senza dubbio a Sterling, che nell’intercettazione dice alla compagna (una donna di lontane origini italiane, come testimonia il cognome Stiviano): “Mi dà molto fastidio che pubblichi qualcosa che ti associa a gente di colore. Lo capisci?”. Il riferimento è a un’immagine su Instagram in cui la donna posa al fianco del leggendario Magic Johnson. “Lo conosco bene e merita di essere ammirato, quello che dico è che può essere ammirato privatamente. Non puoi metterlo su Instagram e non puoi portarlo alle partite. Va bene?”, prosegue Sterling.
Già accusato due volte di razzismo (nel 2005 patteggiò in una causa di discriminazione verso i neri e gli ispanici che alloggiavano nelle sue proprietà, nel 2009 dovette versare 2,7 milioni in un’altra causa), Sterling si è attirato un duro commento del presidente Barack Obama: “Quando persone ignoranti si vantano della loro ignoranza, non c’è molto da fare se non lasciarle parlare. Si tratta di dichiarazioni incredibilmente offensive e razziste”.
Ha parlato anche lo stesso Magic Johnson: “È un peccato che Sterling si senta così nei confronti degli afroamericani. Ha una squadra di fantastici giocatori afro americani che stanno lavorando per far vincere il campionato ai fan dei Clippers. Non andrò mai più a una partita dei Clippers fino a quando il proprietario sarà lui. Sono dispiaciuto che i miei amici, l’allenatore Doc Rivers e Chris Paul, lavorino per un uomo che ha questi sentimenti nei confronti degli afro americani”.
I Clippers intanto sono scesi in gara 4 contro i Golden State Warriors protestando silenziosamente: all’ingresso in campo hanno gettato le loro tute a terra effettuando il riscaldamento con le maglie alla rovescia (per non mostrare il logo della franchigia) e poi hanno giocato con fasce, polsini e calzini neri. Diversi anche i cartelloni di solidarietà agli afro americani visti sugli spalti dell’Oracle Arena di Oakland.
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